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06 Maggio 2009

Una sana abitudine

di Debora Bellinzani


Masticare chewing-gum “anticarie” può essere considerata una buona abitudine da consigliare ai pazienti in tutta tranquillità? Secondo il prestigioso Journal of the American Dental Association la risposta è sì: con la recente pubblicazione di una revisione sistematica della letteratura la rivista infatti ha confermato le proprietà dei chewing-gum contenenti xilitolo e sorbitolo nel prevenire la formazione delle lesioni cariose.
“Xilitolo, sorbitolo e mannitolo sono le sostanze su cui si è concentrata la nostra ricerca: si tratta di polioli, ossia sostanze con una struttura chimica simile a quella degli zuccheri ma che, per motivi non ancora del tutto chiari, non possono essere degradati dai batteri orali” spiega Alejandro Jadad, docente della Dalla Lana School of Public Health presso l’Università di Toronto, in Canada, e coautore della ricerca. “Mentre sostanze come la saccarina e l’acesulfame sono dolcificanti artificiali e non causano carie perché non sono zuccheri, i polioli sono naturali ma possono vantare una cariogenicità pressoché pari a zero. In aggiunta lo xilitolo in particolare ha dimostrato di avere un’azione diretta sulla composizione della flora orale, riducendo le capacità di sopravvivenza dello Streptococcus mutans”.
La revisione può essere considerata molto ampia perché è stata basata su una popolazione complessiva di più di 11.700 volontari reclutati in 14 diversi studi condotti negli Stati Uniti, in Cina, in Canada, in Finlandia, in Danimarca e in altri paesi europei; per valutare gli effetti a lungo termine dei chewing-gum, in quattro di questi studi i pazienti sono stati seguiti addirittura per un periodo di tre anni.
“Dal paragone tra gli studi è emerso che i chewing-gum allo xilitolo e quelli contenenti xilitolo e sorbitolo sono i prodotti che, utilizzati costantemente, meglio favoriscono la prevenzione della carie; a seguire, in ordine di efficacia, vi sono i chewing-gum contenenti solo sorbitolo, mentre quelli con una formula a base di sorbitolo e mannitolo non hanno dimostrato un’efficacia statisticamente significativa” spiega il docente. “Per spiegare l’effetto di questi chewing-gum, oltre all’azione dei polioli, bisogna considerare anche il fatto che l’esposizione alle sostanze avviene attraverso l’atto masticatorio: esso infatti aumenta di per sé il flusso della saliva, creando un ambiente meno acido in cui è possibile la rimineralizzazione dello smalto”.
Si può dunque sovvertire il pensiero più comune e affermare che masticare spesso chewing-gum, perlomeno quelli contenenti polioli, è davvero una “buona abitudine”? “In conclusione riteniamo che masticare chewing-gum contenenti polioli, con particolare riferimento a xilitolo e sorbitolo, può decisamente essere definita come una buona abitudine. I polioli infatti hanno dimostrato una indubbia efficacia nel prevenire la formazione di lesioni cariose quando il loro consumo è frequente, ossia perlomeno su base giornaliera” afferma Jadad; “in questo caso i chewing-gum possono essere consigliati come parte dei normali comportamenti atti a mantenere l’igiene orale e prevenire la formazione della carie”.

JADA 2008;139:1602-14.
“The impact of polyol-containing chewing-gums on dental caries: a systematic review of original randomized controlled trials and observational studies”

GdO 2009; 6

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