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04 Aprile 2023

Igiene orale e disabilità

Per la metà degli Italiani con disabilità, l’igiene orale rappresenta una sfida quotidiana. Il progetto The Big Rethink, punta ad aiutare pazienti e professionisti con strumenti dedicati


Un terzo delle persone affette da disabilità in Europa ha avuto problemi gengivali nell’ultimo anno. Tra gli intervistati, al 47% delle persone con disabilità non è stato insegnato come lavarsi i denti correttamente e oltre un quinto (23%) degli europei affetti da disabilità si sente demotivato quando si tratta di curare la propria salute orale. I dati sono stati illustrati in occasione della presentazione del progetto The Big Rethinkattraverso il quale Oral-B, in collaborazione con l’Associazione Internazionale per la Disabilità e la Salute Orale (iADH), vuole rendere l’igiene oralepiù inclusiva, accessibile e positiva per le persone con disabilità, i loro caregiver e i professionisti del settore dentale. 

Lo studio sul legame tra salute orale e disabilità in Europa è stato condotto da Reputation Leaders nel Regno Unito, in Francia, Germani e Italia ed ha rilevato come, nel nostro Paese, per il 36% della popolazione affetta da disabilità, le criticità legate alla salute orale sono simili al resto d’Europa, senza particolari differenze riscontrabili nelle diverse zone del paese: da Nord a Sud.

La scarsa conoscenza del problema e la mancanza di pratiche standardizzate e strumenti dedicati, viene evidenziato, portano coloro che si trovano ad affrontare una situazione di disabilità a vivere l’igiene orale con grande disagio.Per la metà degli Italiani con disabilità l’igiene orale rappresenta infatti una sfida quotidiana. Basti pensare che tra le difficoltà maggiormente riscontrate, ricordarsi di curare la propria salute orale per il 36% degli intervistati rappresenta il primo scoglio da superare. Le persone con disabilità hanno poi quasi il doppio delle probabilità di soffrire di sensibilità (43% vs 25%), mal di denti (38% vs 23%), gengiviti (28% vs 20%), perdita di denti (12% vs 5%) e grave infezione alle gengive (6% vs 2%) rispetto alle persone senza disabilità.Nonostante le persone con disabilità vivano in generale in maniera più difficoltosa l’esperienza dal dentista (ben l’8% dichiara la stanchezza come sentimento legato alle visite dal dentista), associano questa visita a sentimenti positivi di felicità (6%) e speranza (13%), certi che la cura da parte di uno specialista possa dar loro maggior sollievo rispetto all’esperienza di igiene orale fatta a casa. 2 intervistati su 5 sono infatti consapevoli di non riuscire a raggiungere la salute orale che desiderano: per un miglioramento significativo della loro routine di igiene orale il 45% delle persone con disabilità ritiene che siano necessarie indicazioni che tengano conto della loro particolare condizione, mentre il 43% vorrebbe ricevere maggior comprensione ed empatia da parte dei dentisti. 

Il primo passo collaborazione con l’Associazione Internazionale per la Disabilità e la Salute Orale è l’avvio del programma Positive Practices, progettato specificamente per formare ed educare gli addetti del settore a diventare più sicuri e inclusivi con i propri pazienti. Il programma consentirà anche a Oral-B di confrontarsi con i professionisti dell’igiene orale e conoscere maggiormente i diversi bisogni fisici e mentali delle persone affette da disabilità, aiutando il brand a capire come adattare la propria offerta di prodotti e a migliorare la salute orale dei pazienti con disabilità visibili o invisibili.

Insieme a questa attività, Oral-B mette a disposizione The Big Rethink Content Hub, che offrirà contenuti rilevanti e utili per le persone con disabilità, i loro caregiver e le famiglie, e anche ai professionisti della salute dentale.

Per celebrare i 60 anni dal lancio del primo spazzolino elettrico, avvenuto nel 1963, Oral-B, che da sempre punta a realizzare prodotti che mettono al centro i bisogni e necessità dei consumatori sviluppando tecnologie all’avanguardia, concentra il suo impegno nella progettazione di device inclusivi che possano contribuire a portare un cambiamento positivo nel settore dell’igiene orale. L’azienda sta inoltre sviluppando una serie di strumenti che possano supportare i dentisti in questo senso, predisponendo formazioni dedicate per gli studenti e programmi di accreditamento specifici.   


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