Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 13/06/2017, il c.d. "Jobs Act Autonomi" entra a pieno titolo nelle riforme davvero significative sul mercato del lavoro per i soggetti non inquadrati da un contratto di lavoro dipendente.
Il provvedimento, dunque, è destinato a incidere radicalmente e profondamente anche sui rapporti tra le strutture sanitarie e il libero professionista/consulente che operi stabilmente a favore delle stesse. Necessario, dunque, rivedere i contenuti dei contratti e ciò per non incorrere nel rischio di vedersi un domani condannati a dover assumere quel soggetto che, formalmente qualificato come collaboratore autonomo, non pretenda invece, successivamente, l'accertamento della natura subordinata del rapporto, con tutto ciò che ne consegue sia sotto il profilo retributivo sia sotto il profilo contributivo e contrattuale, il tutto a carico della struttura/datrice di lavoro.
Cadere in errore è facile poiché, ai fini dell'accertamento della sussistenza del lavoro dipendente, si passa oggi dalla "vecchia" verifica della sola etero-direzione (essere, cioè, sottoposti a ordini datoriali stringenti e da cui non è possibile sottrarsi) alla verifica della etero-organizzazione, con impossibilità della struttura di regolare gli orari di lavoro, le giornate lavorate e altri elementi simili.
Di non poco conto, inoltre, la tematica del recesso dal rapporto che, sia pure legittimamente attivato con la causale del mero preavviso da parte della struttura/committente, potrebbe - in ipotesi di trasformazione del contratto in un vincolo di natura subordinata - essere qualificato alla stregua di un licenziamento inefficace, con conseguenti ulteriori oneri a carico datoriale, cui occorre prestare attenzione.
Nel quadro appena descritto si inseriscono, poi, le non poche novità introdotte dalla L. n. 24/2017 (c.d. Legge Gelli-Bianco) in materia di responsabilità professionale sanitaria, che hanno interessato non soltanto il riparto di responsabilità fra collaboratori e strutture (extracontrattuale, la prima, contrattuale la seconda) - con tutto ciò che ne consegue in termini di onere probatorio in giudizio e prescrizione dell'azione - ma altresì la rivalsa delle une nei confronti degli altri - da valutare attentamente in sede di redazione del contratto di collaborazione - il tema dell'obbligo assicurativo (sul quale è intervenuto anche il recentissimo D.D.L. Concorrenza) e altri rilevanti aspetti.
A cura di: avvocato Silvia Pari, relatrice workshop dal titolo "Jobs Act Autonomi e Riforma Gelli: Nuovi Scenari nella Collaborazione Libero-Professionale in Sanità"
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30 Maggio 2017: Odontoiatri e igienisti dentali che operano nelle strutture sanitarie. Alcune indicazioni operative in materia di responsabilità professionale
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