“Per un’odontoiatria al servizio del cittadino” era il titolo della tavola rotonda organizzata da COI-AIOG nell’abito del XXII Congresso Nazionale svoltosi a Bologna il 2-3 marzo scorso.
Moderati dal direttore di Oodntoiatria33 Norberto Maccagno, hanno partecipato il presidente della CAO nazionale Raffaele Iandolo, il presidente AIO Fausto Fiorile, il presidente ANDI Gianfranco Prada, la referente dell’Associazione AltroConsumo Laura Filippucci ed il vice presidente viario ENPAM Giampiero Malagnino. A presentare la tavola rotonda la presidente COI-AIOG Maria Grazia Cannarozzo.
Una tavola rotonda che ha permesso di analizzare la questione odontoiatrica partendo da quella pubblica, commentando la proposta Lorenzin, ma anche e sparatutto in funzione del paziente.
E le richieste dei pazienti sono quelle di poter accedere alle cure, ha detto la dott.ssa Filippucci che ha ricordato che se si vuole permettere ai cittadini di curarsi si deve per forza fare in conti con le tariffe delle prestazioni o trovare degli ammortizzatori che aiutino le famiglie, ammortizzatori che per la referente dei consumatori possono chiamarsi SSN oppure fondi sanitari, assicurazioni o altro. Certo c’è la questione delle tariffe in base alla qualità, ha ricordato, chiarendo come, però, i concetti che guidano il paziente nel giudicare la qualità percepita sono totalmente diversi da quelli che guidano l’odontoiatra a perseguire la qualità.
Migliorare la comunicazione tra medico e paziente può essere un fattore importante, ha ricordato il presidente Iandolo, sottolineato come, però, il professionista non potrà mai trasmettere a pieno la qualità della sua prestazione, in ogni campo esso lavori. Il paziente, ha detto il presidente CAO, ha fiducia perché viene messo in condizione dal professionista, serio, di capire quello che gli serve e quello che gli viene fatto. In questo contesto socio economico, ha ricordato il presidente Fiorile, il ruolo del sindacato non può più essere un mero portatore di interessi ma deve farsi carico di soluzioni che sappiano mediare con il contesto sociale in cui esercita e soprattutto ci si deve porre dalla parte del paziente. La soluzione va trovata insieme tra tutti, ha detto il presidente AIO cominciando dal promuovere una cultura della prevenzione.
A fargli eco il presidente Prada ricordando come oggi la professione sta subendo profondi cambiamenti, partendo dal modello di esercizio libero professionale basato sul rapporto diretto tra professionista titolare dello studio e paziente che oggi viene messo in discussione da normative e burocrazia troppo assillanti, regole che non tutelano la concorrenza tra lo studio monoprofessionale e le grandi strutture e dalle scelte dei giovani che per necessità o scelta scelgono la collaborazione. Il sindacato ha il compito non solo di cercare di guidare il cambiamento ma anche e soprattutto indicare alla politica le possibili soluzioni, oltre che le richieste ha ricordato il presidente ANDI. Ma la politica, ha detto, molto spesso ascolta ma poi non mette in pratica i suggerimenti o peggio, neppure ascolta in quanto guidata da preconcetti nei confronti della professione.
Dalla tavola rotonda è emersa la disponibilità a dialogare con il futuro Governo per trovare soluzioni (anche se sul tema della sanità sono poi le Regioni a dover mettere in pratica le indicazioni generali dello Stato), per individuare modelli che consentano alle fasce più deboli della popolazione di accedere alle cure, ma anche la classe media, e viene rilanciata la questione dell’aumento delle detrazioni fiscali.
Presidente CAO, anticipando la volontà di convocare una tavola rotonda pubblica per approfondire gli argomenti legati al futuro della professione, individua nei requisiti minimi autorizzativi, da rivedere, e le agevolazioni fiscali per i professionisti che investono in sicurezza e tecnologie volte alla qualità delle cure, due tra le questioni da avanzare al nuovo Governo.
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