Per l’Associazione dei consumatori, dopo il caso Dentix serve modificare l’emendamento società odontoiatriche: “no chiusure, meglio potenziare il sistema pubblico e normare il privato”
Dopo l’esperienza del caso Dentix e dopo anni a fianco di pazienti danneggiati, anche Confconsumatori si esprime sull’emendamento in discussione in Senato in questi giorni, che porterebbe alla chiusura delle società odontoiatriche che agiscono in veste di società di capitali per consentire di esercitare solo in forma di studi associati o società tra odontoiatri.
Per Confconsumatori il problema delle catene dentistiche esiste e va affrontato con serietà, ma avendo cura – anzitutto – di non arrecare ulteriori danni ai consumatori. Infatti, secondo Confconsumatori chiudere un libero mercato dopo averlo aperto alcuni anni fa, oltre a dubbi di incompatibilità con le prevalenti norme europee in materia di concorrenza, non comporterebbe un automatico beneficio per i pazienti avendo, di fatto, il sistema sanitario pubblico abdicato alla sua funzione di assistenza in materia odontoiatrica. Le catene dentistiche, infatti, hanno rappresentato una modalità di accesso a cure odontoiatriche con spese generalmente più contenute e con forme di pagamento più comode.
Ciò premesso, è evidente che “l’affaire” Dentix abbia provocato un grosso problema per migliaia e miglia di consumatori, di cui 500 assistiti da Confconsumatori, e ponga una serie di problematiche che la politica ha l’obbligo di affrontare.Per l’associazione, quindi, non si tratta tanto di proporre chiusure, ma piuttosto di garantire più fondi al sistema sanitario pubblico che da decenni considera ormai le patologie dentistiche come un lusso e non come malattie. Solo il 4% delle cure dentistiche che servono agli Italiani vengono erogate da strutture pubbliche e tutto ciò è inaccettabile.
Allora, perché non partire dal potenziamento delle strutture sanitarie e prevedere, invece, per le imprese commerciali private che offrono cure mediche prevedere una serie di norme a tutela dei pazienti in materia di solvibilità ed affidabilità patrimoniale delle stesse.
Confconsumatori, inoltre, invita pubblicamente le imprese commerciali del settore a non nascondersi e ad avviare un confronto, destinato a migliorare la qualità dei servizi, con le associazioni dei consumatori in tema di rapporti tra il centro dentistico e il paziente, di verifica della certificazione dei materiali utilizzati, di procedure di conciliazione delle liti, che – purtroppo – sono frequenti, eccetera.
Confconsumatori richiama pertanto tutti gli interessati, compresa la politica, ad affrontare la problematica seriamente, partendo dalla conoscenza approfondita della situazione e senza alcuna guerra di religione, con l’obiettivo finale di garantire maggiore concorrenza nel settore privato e maggiore assistenza anche da parte del servizio sanitario nazionale, affinché nessuno sia lasciato indietro.
A cura di: Ufficio Stampa Confconsumatori
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