Ho avuto modo di ascoltare in queste settimane varie prese di posizione in merito alla pubblicazione e distribuzione ai nostri ormai 22.000 soci del nomenclatore e tariffario ANDI 2008.
Il fatto singolare è che mentre la cosiddetta “base associativa” mostra grande interesse e considerazione positiva per questo strumento, considerandolo utile per valutare la correttezza delle definizioni utilizzate nelle prestazioni e la giusta remunerazione di quanto richiesto al paziente, ben altro è stato l’atteggiamento di alcuni dirigenti sindacali e ordinistici e rappresentanti di alcune società scientifiche odontoiatriche.
Premesso che questo atteggiamento negativo di taluni si è determinato prima ancora che fosse pubblicato e distribuito il tariffario (ciò è avvenuto esattamente il 29 novembre) e quindi si è basato esclusivamente su alcune anticipazioni mediatiche che male hanno diffuso il messaggio sindacale (logica vorrebbe che, prima delle critiche, si conosca quanto si vuole criticare…!), desta viva preoccupazione che al solo annuncio di uno strumento che, anche solo potenzialmente, potesse in qualche modo “condizionare” o “governare” (tanto per usare un termine sempre richiamato nei nostri documenti sindacali) la professione si è gridato allo scandalo, paventando una serie di ipotesi (convenzionamenti, accordi con le Assicuarazioni etc.) ben lontane dalla linea politica di questa dirigenza.
Ritengo che il nomenclatore e tariffario di riferimento ANDI 2008 sia il segno tangibile di una Associazione attenta agli interessi dei propri soci, ma anche e soprattutto dei cittadini italiani.
I soci ritroveranno in questo strumento, che non è assolutamente un’imposizione ma una semplice indicazione del range tariffario medio rilevato sul territorio nazionale, la possibilità di verificare che la loro gestione professionale sia coerente con quanto rilevato: in tal senso la Segreteria Sindacale Nazionale sta lavorando anche per fornire nei prossimi mesi un ulteriore strumento informatico personalizzabile che permetterà al singolo professionista di calcolare quale è il costo di ogni prestazione che effettua nel proprio studio.
I cittadini attraverso la consultazione del tariffario di riferimento ANDI avranno finalmente a disposizione uno strumento di chiarezza nei rapporti con il dentista appartenente alla più grande e rappresentativa associazione nazionale di categoria; del resto tutte la altre libere professioni hanno da tempo tariffari di riferimento e questa lacuna in campo odontoiatrico, che l’Ordine non ha voluto e saputo colmare anche se da anni era richiesta dalle associazioni dei consumatori, non poteva certe essere imposta, magari come previsto da qualche legge attualmente in discussione in Parlamento.
Il Nomenclatore e Tariffario indicativo ANDI, come ogni novità, ha creato qualche malumore in chi vuole la difesa di una “casta intoccabile, pura e libera” che resterà sicuramente tale (ognuno, e ci mancherebbe, è libero di applicare nella libera professione qualsiasi tariffa per il compenso alle sue doti e alle qualità delle sue prestazioni), ma che non rappresenta la grande maggioranza dei dentisti ANDI, che vogliono invece dall’associazione strumenti utili anche alla difesa della loro immagine professionale.
Siamo ad oggi sicuramente in una fase iniziale, il tariffario – come ogni strumento vitale - andrà sicuramente rivalutato, condiviso e costantemente aggiornato.
Gianfranco Prada
Segretario Sindacale ANDI
Andi
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