Il consumo di yoghurt è salutare non solo per l’intestino, ma anche per il cavo orale: una ricerca italiana, infatti, sebbene condotta su campioni in vitro, ha dimostrato che lo yoghurt è in grado almeno in parte di riequilibrare la composizione della flora orale, ossia di compensare eventuali sbilanciamenti in particolare in favore dello Streptococcus mutans. La ricerca, condotta dal Dipartimento di scienze di sanità pubblica “G. Sanarelli” dell’Università di Roma La Sapienza, non è in grado di quantificare i benefici di questo alimento per quanto riguarda l’usoquotidiano, ma sicuramente fornisce preziose indicazioni sui meccanismi che fanno dello yoghurt uno dei possibili “strumenti” per la prevenzione della carie.
La ricerca, pubblicata recentemente dalla rivista Archives of Oral Biology, ha analizzato in laboratorio l’effetto del contatto tra lo yoghurt, sia naturale sia arricchito con probiotici, e diverse specie di streptococchi. Ne è risultato che, dopo 15 minuti dal contatto, il tasso disopravvivenza dei microrganismi era ridotto all’8 per cento per lo Streptococcus mutans, uno dei principali batteri associati allo sviluppo di lesioni cariose, e al 50 per cento per le altre specie di batteri prese in esame, ossia lo Streptococcus sobrinus, gordonii, oralis, parasanguinis e sanguinis.
L’attività battericida dello yoghurt nei confronti in particolare dello Streptococcus mutans, già provata da altri studi per quanto riguarda il tratto intestinale, è stata dunque confermata da questa nuova ricerca. Il meccanismo attraverso il quale la presenza degli streptococchi viene ridotta è sicuramente legata all’inibizione della capacità dei batteri di aderire ai tessuti dimostrata dalla caseina e quindi riscontrabile anche nel latte e negli altri latticini, ma non solo. I ricercatori, infatti, ipotizzano anche un altro meccanismo messo in atto in particolare dai batteri vivi presenti nello yoghurt: le batteriocine, molecole peptidiche prodotte appunto da questi microrganismi, hanno molto probabilmente un’azione antimicrobica nei confronti degli streptococchi che si esplica in ambiente acido; l’ambiente che si crea nel cavo orale dopo l’ingestione dello yoghurt, quindi, è particolarmente favorevole alla loro azione e porta direttamente alla riduzione
dello Streptococcus mutans. Questa sorta di “azione selettiva”, spiegano ancora i ricercatori nel testo dello studio, costituisce un ulteriore beneficio per i consumatori di yoghurt: mentre lo Streptococcus mutans viene ridotto in modo più drastico nel numero dei microrganismi presenti, altri batteri generalmente associati con un cavo orale in salute, come per esempio lo Streptococcus oralis, sanguinis e gordonii, sono ridotti solo parzialmente; è proprio grazie a questo bilanciamento che lo yoghurt può riportare equilibrio in un biofilm in cui lo Streptococcus mutans abbia proliferato oltre i normali livelli, e dunque in un cavo orale a rischio di carie.
Ma lo yoghurt può riservare anche altre sorprese. Sono in commercio, infatti, anche prodotti contenenti un particolare probiotico, il Lactobacillus reuteri, che ha dimostrato di avere proprietà benefiche non nel prevenire la carie, ma nel mantenere in salute le gengive. L’ultima ricerca su questo microrganismo è stata condotta in Danimarca ed è stata pubblicata dalla rivista Acta Odontologica Scandinavica. “Abbiamo deciso di verificare che cosa succede quando si mette a contatto con le gengive il Lactobacillus reuteri prodentis, ossia un probiotico costituito dall’unione di due ceppi di Lactobacillus reuteri ad azione complementare, utilizzando per la ricerca un chewing-gum oggi in commercio contenente il probiotico” spiega Svante Twetman, docente presso il Dipartimento di cariologia ed endodonzia dell’università di Copenhagen, in Danimarca. “Per il nostro esperimento abbiamo chiesto a metà dei 42 soggetti coinvolti affetti da gengivite moderata di masticare una volta al giorno per due settimane il chewinggum contenente il probiotico, mentre all’altra metà dei volontari abbiamo fornito un chewinggum normale”. I risultati ottenuti riguardo al processo infiammatorio in atto sono stati molto incoraggianti. “Il gruppo che ha messo i tessuti parodontali a contatto con il probiotico ha fatto riscontrare una riduzione dei punti di sanguinamento gengivale dell’85 per cento e una diminuzione del 43 per cento del liquido presente nelle tasche parodontali” dice in conclusione il docente. “Un risultato ancora più importante, però, è dato dal fatto che il probiotico è riuscito non solo a ridurre gli effetti dell’infiammazione nei tessuti parodontali, ma anche a intaccare a monte il processo infiammatorio: abbiamo riscontrato, infatti, un decremento significativo in alcuni importanti mediatori dell’infiammazione come il fattore di necrosi tumorale-alfa e l’interleuchina-8; ciò significa, in altre parole, che il probiotico è in grado di ridurre l’infiammazione interagendo direttamente con il sistema immunitario umano. Anche per questo riteniamo che il nostro studio abbia dimostrato che Lactobacillus reuteri, aggiunto a un chewing-gum o ad altri prodotti come per esempio gli yoghurt, è un probiotico capace di aiutare il mantenimento della salute parodontale.”
GdO 2009;1
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