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18 Giugno 2018

Rinuncia alle cure, le ragioni economiche alte anche tra gli spagnoli

Per la scelta si punta sullo studio tradizionale ma crescono studi in franchising e convenzionati

Francesca Giani

La rinuncia alle cure e, in particolare a quelle odontoiatriche, non è un fenomeno presente solo in Italia. Da un recente studio spagnolo, a essere andato dal dentista almeno una volta nel 2017 è il 60% della popolazione – un dato in linea con la rilevazione del 2015 – ma, tra chi non si è fatto visitare, i motivi economicisono stati riferiti nel 21% dei casi, mentre il 53% sostiene di non averne avuto la necessità e l’11% accusa mancanza di tempo. Una situazione solo leggermente più preoccupante rispetto all’Italia: secondo un dato Istat di ottobre 2017 sono “il 7,9% gli italiani che negli ultimi 12 mesi hanno dovuto rinunciare alle cure dentali per motivi economici (prevalentemente le donne)”. 

Lo studio spagnolo, commissionato dalla Federazione locale delle imprese che operano nell’ambito della tecnologia sanitaria(Fenin) – 500 aziende, di cui 72 del settore dentale – e condotto dall’italiana Key-Stone, ha preso a riferimento un campione di 2.283 famiglie. Tanti i dati messi in luce ma a emergere anche il fatto che tra gli spagnoli che si sono recati dal dentista nel 2017, la maggior parte dichiara di optare per studi tradizionali(68%), mentre il franchisinge la struttura legata a un’assicurazionesono scelti dal 12% della popolazione. Canali, questi ultimi, che, secondo Fenin, sono in crescita e che tendono a essere preferiti per trattamenti ad alto costo, quali implantologia e ortodonzia. Mentre il dentista tradizionale si consolida come punto di riferimento per la presa in carico del paziente, come nel caso del controllo periodico, o per la risoluzione di problemi più frequenti, quali carie o dolori dentali. 

In generale, tra i motivi per cui gli spagnoli vanno dal dentista, al primo posto (47%) c’è la pulizia, ma secondo Fenin questo può essere anche legato al fatto che molte strutture – soprattutto catene - la offrono gratuitamente con la prima visita. A seguire c’è carie o dolori ai denti (25%), 20% trattamento ad alto costo (impianti, protesi, ortodonzia), 18% controllo.

Infine, un focus è stato dedicato anche ai criteri di scelta di uno studio: per oltre la metà della popolazione conta l’igiene del centro (53%), seguito dal rapporto umano del dentista e del personale di supporto (39%), dalle attrezzature tecnologiche (34%). Importanti anche la conoscenza o la fiducia ispirata (33%), l’impressione durante la prima visita e la comodità di orari (32%). La politica dei prezzi è indicata dal 29% del campione.   


Sull'argomento leggi anche:

13 Aprile 2018: Accesso o rinuncia alle cure odontoiatriche: il punto attraverso i dati di alcune ricerche

06 Giugno 2018: Cresce la spesa degli italiani per le cure ed il “rancore” verso il SSN

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