In vista del Congresso Sirio del prossimo novembre, approfondiamo con il Presidente Roberto Pistilli alcune delle soluzioni riabilitative e delle diverse tecniche ricostruttive ossee, tra cui quelle più innovative
I temi che verranno affrontati nel prossimo Congresso Sirio “La riabilitazione dei mascellari atrofici - Dalla chirurgia ricostruttiva all’utilizzo dell’osso nativo” – che si terrà a Roma, all’Auditorium Antonianum, il 17 e 18 novembre – li abbiamo approfonditi con uno dei due Presidenti, Roberto Pistilli.
Il prossimo Congresso organizzato da Sirio tocca un tema sempre più attuale, a fronte anche di una maggiore aspettativa di vita.
La riabilitazione del paziente atrofico con soluzioni protesiche fisse è un tema di grandissima attualità per due importanti motivi: il primo è legato all’aumento dell’età media, quindi a sempre più persone anziane che non accettano una riabilitazione protesica mobile. Come diceva il professor Bränemark, il paziente non vuole andare a letto sapendo che sul suo comodino ci sarà un bicchiere d’acqua con dentro la sua protesi.
Il secondo importantissimo motivo è che la letteratura internazionale sta sempre di più dimostrando che la masticazione su denti fissi supportati da impianti stimola l’asse ipotalamo-ipofisario e il locus coeruleus incrementando le attività cognitive prevenendo l’invecchiamento cerebrale.
Questo rivaluta enormemente il ruolo medico dell’odontoiatria terapeutica per il chirurgo orale.
Quali saranno i temi che verranno trattati nel corso delle due giornate?
Durante il Congresso verranno analizzate le varie soluzioni riabilitative di un paziente edentulo, partendo dalle diverse tecniche ricostruttive ossee, valutandone i pregi e i difetti, per poi cercare di presentare le differenti soluzioni alternative in cui si cerca di sfruttare l’osso nativo del paziente, tecniche che vengono definite “graftless”.
Sempre di più la medicina cerca soluzioni mininvasive che consentano di stressare meno il nostro paziente riabilitandolo in tempi più rapidi e a costi minori.
Ovviamente tutto ciò non è praticabile nella riabilitazione di aree estetiche dove dobbiamo cercare di ripristinare il più possibile l’aspetto naturale di una dentatura.
Verranno affrontati anche casi di gravi atrofie ossee: quali sono i risultati raggiungibili in queste situazioni?
Gli ultimi trent’anni – in cui ci siamo concentrati sulla ricostruzione dell’osso prelevandolo in sedi extra-orali come la cresta iliaca o la calvaria (ossia la testa del nostro paziente) o utilizzando tecniche ricostruttive come l’osteodistrazione alveolare o la sempre più diffusa GBR – ci hanno fatto comprendere tante cose e ci hanno insegnato che non esiste una soluzione unica per tutti i difetti ossei: esistono soluzioni diverse, ciascuna con i suoi pro e i suoi contro, ma la certezza oggi è che possiamo trovare una soluzione a tutti i problemi.
Quindi anche per quei casi che fino a pochi anni fa sembravano irrisolvibili e che condannavano i pazienti a vivere con una protesi mobile.
Gli approcci chirurgici disponibili sono diversi: quali elementi e fattori valutare per decidere la strategia migliore, caso per caso?
Ovviamente l’età del paziente, il suo stato di salute la sua capacità di mantenere una corretta igiene orale, la sua disponibilità economica e, aspetto fondamentale, le sue esigenze e aspettative dal trattamento.
Certo non proporremo a un paziente in età avanzata trattamenti che comportino tempi riabilitativi che possono durare 15-20 mesi.
Per tanti anni ci siamo sempre più concentrati a trovare soluzioni ricostruttive che ci consentissero un’implantologia protesicamente guidata: oggi a me piace più parlare di implantologia eticamente guidata, in cui la scelta terapeutica deve essere modulata in base ai fattori sopra citati.
Quale contributo può apportare il digitale in chirurgia maxillo-facciale e orale?
Assolutamente totale. Non si può più prescindere da una programmazione digitale. Il digitale ha drasticamente ridotto i tempi chirurgici e facilitato le tecniche ricostruttive sia in chirurgia maxillo-facciale che in chirurgia orale e implantare.
In particolare, in chirurgia oncologica oggi possiamo predefinire le linee osteotomiche di taglio di un osso malato e avere già pronta l’endoprotesi ricostruttiva; in chirurgia ortognatica possiamo avere le dime di taglio e le placche da osteosintesi già modellate per riposizionare i mascellari nella posizione voluta; in chirurgia implantare abbiamo delle dime chirurgiche che ci consentono di inserire gli impianti senza aprire i lembi o, quando non abbiamo osso sufficiente per farlo, di posizionarli guidati nella posizione più giusta programmata al computer.
È stata un’autentica rivoluzione.
Invitiamo i colleghi a partecipare al Congresso con un messaggio conclusivo…
Si è svolto da poco a Milano il Congresso Internazionale IAO dove sono stati invitati i più grandi esperti mondiali della tecnica GBR e dove ho avuto l’onore di partecipare come relatore insieme al professor Pietro Felice, Co-Presidente del nostro Congresso Sirio di novembre, presentando proprio una relazione sui vantaggi del digitale nella tecnica di rigenerazione ossea con mesh e membrane.
Nel Congresso Sirio replicheremo lo stesso argomento concentrandoci sulla riabilitazione del mascellare superiore e sulle tecniche alternative alla GBR con altrettanti relatori di fama mondiale provenienti dagli Stati Uniti e dal nostro continente.
Non sarà facile nei prossimi anni ripetere eventi di questo spessore per cui dico a tutti… questi appuntamenti non si possono perdere.
Oltre al Congresso, vuole darci qualche anteprima dell’attività Sirio dei prossimi mesi?
Già a dicembre avremo una giornata dedicata alla prevenzione e al trattamento delle emergenze che possono presentarsi nei nostri studi odontoiatrici con la presenza di due relatori straordinari come il dottor Claudio Di Maria e la dottoressa Marzia Niso, due anestesisti che hanno dedicato la loro vita a tutte le problematiche mediche che angosciano i nostri odontoiatri.
Il 2024 sarà caratterizzato da un programma ricchissimo con grandi relatori che si alterneranno nei nostri “Lunedì Sirio” e negli eventi giornalieri del sabato. Ogni incontro verrà registrato e riproposto ai soci nel nostro canale dedicato con a fine anno la possibilità di ottenere 50 punti ECM.
Insomma, essere Soci Sirio rappresenta un valore aggiunto per la nostra professione.
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