Ecco i chiarimenti dell’Agenzia delle entrate. Punto centrale, per ottenerlo deve essere il lavoratore a richiederlo
Pronte le nuove indicazioni per ottenere il “Bonus Natale”, l’indennità riservata ai lavoratori dipendenti con reddito fino a 28mila euro prevista per quest’anno dal Decreto Omnibus. A seguito dei cambiamenti introdotti con il Dl 167/2024 (G.U. del 14 novembre 2024), l’Agenzia delle Entrate illustra, con la circolare n. 22/E di ieri 19 novembre, fa il punto sulle nuove modalità introdotte.
Ferme restando le altre condizioni (limite di reddito e capienza fiscale), sottolinea le Entrate, i datori di lavoro potranno riconoscere il bonus ai lavoratori con almeno un figlio a carico a prescindere dal fatto che siano coniugati, separati, divorziati, monogenitori o conviventi. La norma, viene chiarito, prevede che il bonus non spetta al lavoratore dipendente coniugato o convivente il cui coniuge, non legalmente ed effettivamente separato, o convivente sia beneficiario della stessa indennità.
Il Dl del 14 novembre scorso ha quindi ampliato la platea di chi può accedere al bonus, ora il “requisito familiare” si considera soddisfatto con la semplice presenza di un figlio a carico. La circolare - richiamando l’articolo 12, comma 2 del Tuir - ricorda che sono considerati fiscalmente a carico i figli di età non superiore a 24 anni con reddito complessivo fino a 4mila euro al lordo degli oneri deducibili (i figli con più di 24 anni, invece, si considerano fiscalmente a carico se hanno un reddito non superiore a 2.840,51 euro). Un chiarimento importante riguarda l’impossibilità di cumulare il bonus: se entrambi i coniugi, non legalmente ed effettivamente separati, o entrambi i conviventi (ai sensi della legge n. 76 del 2016) sono lavoratori dipendenti, nel rispetto degli altri requisiti, solo uno di essi avrà diritto al contributo.
Restano poi gli atri due requisiti per poter richiedere il bonus
Come richiedere il bonus
Per ottenere il bonus "che vale fino a 100 euro", il dipendente è tenuto a comunicare al datore di lavoro (tramite autocertificazione) di possedere i requisiti di reddito e familiari previsti dalla norma e a dichiarare che il coniuge, non legalmente ed effettivamente separato, o il convivente, non sia beneficiario della stessa indennità.
La circolare specifica anche che i dipendenti che hanno già fatto richiesta al sostituto d’imposta non devono presentare una nuova autocertificazione, tranne nel caso in cui, nel rispetto delle nuove regole, sia necessario comunicare il codice fiscale del convivente, e dichiarare che quest’ultimo non sia beneficiario del bonus. Il sostituto d’imposta, conclude in una nota l‘Agenzia delle Entrate, riconoscerà il contributo insieme alla prossima tredicesima mensilità, generalmente in arrivo con la busta paga di dicembre.
“In ogni caso –viene chiarito- il lavoratore che, pur avendo diritto al bonus, non dovesse riceverlo, potrà “recuperarlo” con la dichiarazione dei redditi relativa all’anno d’imposta 2024, da presentare nel 2025”.
Nota: Immagine creata con IA
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