Il documento è aggiornato secondo le nuove indicazioni ministeriali e scientifiche, ed integrato con modulistica e cartellonistica da adottare in studio oltre alle procedure per operare in sicurezza
La continua evoluzione dell’emergenza coronavirus, i vari DPCM e le indicazioni delle Istituzioni sanitarie, tra cui Ministero della Salute, ISS ed INAIL, hanno portato ANDI (ieri lunedì 13 aprile) ad aggiornare il DVR per gli studi odontoiatrici. La documentazione è resa disponibile ai soli soci che possono scaricarla dalla propria area riservata a questo link.
“Il presente aggiornamento –scrive ANDI nel darne notizia sul proprio sito- è stato elaborato in ottemperanza ai principi di precauzione e di prevenzione, in accordo con le disposizioni vigenti, con le recenti evidenze scientifiche e con le procedure internazionali più accreditate”. Misure indicate proposte, precisa ANDI, “come ausilio all’attività professionale odontoiatrica, e devono essere contestualizzate con proporzionalità ed adeguatezza”.
“La finalità –viene spiegato- è quella di creare le condizioni per contenere il rischio da contagio nella fase di ripresa dell’attività professionale e durante il periodo di emergenza, dichiarato in questo momento fino al 31 luglio 2020”. Misture indicate nel Dvr che “verranno costantemente aggiornate in base al procedere delle evidenze scientifiche ed a nuove indicazioni delle autorità sanitarie competenti”.
ANDI sottolinea come sia importante “adoperarsi per tenere costantemente aggiornate le conoscenze rispetto agli interventi da porre in atto per il contenimento del rischio di contagio poiché la letteratura scientifica, la normativa nazionale e regionale sono in continua evoluzione”. Le procedure adottate dallo studio devono poi essere trasmesse a tutto il Team odontoiatrico che collabora con lo studio, sia dipendenti che collaboratori, tenendo traccia, consiglia ANDI, delle varie sessioni di informazione ed addestramento che dovrebbero essere svolte prima della riapertura dello studio.
Sempre in vista della riapertura ANDI consiglia di effettuare “una valutazione del numero di DPI presenti, carenti e mancanti al fine di poter garantire una ripresa dell’attività in sicurezza e con una dose adeguata di forniture”.Il materiale fornito ai soci da ANDI si compone di vari documenti, schede e modulistiche, tra queste: tabelle illustrative che indicano le procedure per la vestizione e svestizione, sul lavaggio delle mani, cartellonistica informativa da apporre in sala d’attesa, modulistica per il triage telefonico, quello da fare di persona sia al paziente che agli accompagnatori, modulistica da adottare per le riunioni con il Team odontoiatrico, l’ordine di servizio con l’obbligo per i lavoratori di segnalare il proprio stato di salute, oltre al vero proprio DVR.
Nella nuova versione, stando al testo che alcuni soci ANDI hanno inviato ad Odontoiatria33, viene indicato che “l’accesso allo studio è riservato a pazienti muniti di appuntamento che vengono individuati come non sospetti COVID-19”, verificando attraverso triage telefonico ed a seguito verifica ad ogni accesso in studio secondo procedure codificate.
Nel DVR vengono indicate le modalità di comportamento per gli addetti alla segreteria e per garantire la distanza sociale anche in sala e le procedure igieniche. Vengono poi elencate le misure da adottare per la persona assistita e per l’operatore.
Per quanto riguarda i dispositivi di protezione individuale, il nuovo Dvr ANDI distingue tra procedure che non generano aerosol e quelle che lo generano.
Per quelle che non generano aerosol o per quelle che lo generano ma si riesce ad isolare il campo con la diga di gomma, sia l’operatore che la ASO dovranno utilizzare: “divise con cuffia copricapo, mascherina chirurgica e visiere od occhiali protettivi - DPI di seconda categoria (seguendo una corretta svestizione) - e procederanno al lavaggio mani (privilegiando acqua calda e prodotti con composizione alcolica) appena prima di indossare i guanti (con AQL almeno 1-1,5). L’igiene delle mani dovrà essere effettuata anche non appena rimossi i DPI al termine della prestazione”.
“Per quanto concerne l’utilizzo da parte degli operatori di dispositivi di ingrandimento sia nella forma ad occhiale che in quella a caschetto –continua il Dvr ANDI- si ricorda che anche in questi casi permane la necessità di integrare la protezione facciale con opportuni schermi o visiere in grado di proteggere l’intero viso consentendo il riparo da spruzzi o droplet (goccioline di diametro maggiore di 5um)”.
Per le procedure che generano aerosol e non consentano l’isolamento del campo con diga di gomma: “l’operatore e la ASO oltre ai DPI previsti per le procedure che non generano aerosol, utilizzeranno sovracamici DPI di terza categoria in TNT a manica lunga e schermi facciali o occhiali in questo caso di terza categoria.
Per quanto riguarda i DPI, indicando i riferimenti bibliografici scientifici ed istituzionali di riferimento, per le prestazioni a rischio aerosol viene indicato “l’utilizzo di facciale filtrante FFP2 senza valvola (o FFP2 con valvola solo se rivestito da mascherina chirurgica) qualora si utilizzino occhiali a maschera DPI in terza categoria oppure mascherina chirurgica e visiera sempre di terza categoria”.
ANDI sottolinea “che in questo periodo di carenza di DPI si consiglia di mantenere indossati gli stessi facciali filtranti piuttosto che rimuoverli e reindossarli più volte nella stessa giornata, anche al fine di minimizzare il rischio di contaminazione dei dispositivi stessi”.
Il Dvr continua poi con le indicazioni da adottare nella fase di cura, nella dimissione del paziente all’area clinica e di ritorno alla segreteria, come effettuare il riordino e la sanificazione dell’ambiente post operativo, e come comportarsi nel caso l’operatore o il collaboratore venga esposto a contagio covid-19.
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