HOME - Approfondimenti
 
 
30 Novembre 2020

COVID-19 e la gestione dello studio odontoiatrico: prospettive economiche e operative

Una ricerca dell’Università di Palermo e di Foggia analizza la situazione ed ipotizza le scelte e le strategie da apportare sulla base delle peculiarità professionali. I commenti delle ricercatrici e del presidente della Fondazione ANDI Onlus


Una ricerca dei ricercatori italiani Giovanna Lo Nigro, Maria Elena Bizzoca, Lorenzo Lo Muzio e Giuseppina Campisi, ha analizzato i principali cambiamenti economici e operativi-gestionali in epoca COVID-19, e da qualche giorno è pubblicata su Int. J. Environ. Res. Public Health.

Ne parliamo con le prof.sse Giuseppina Campisi e Giovanna Lo Nigro dell’Università di Palermo e con il dott. Evangelista Giovanni Mancini, presidente della Fondazione ANDI Onlus che si occupa in Italia di promozione della salute orale quale emanazione diretta di ANDI.

Attraverso la nostra ricerca - spiegano ad Odontoiatria33 le professoresse- abbiamo provato ad analizzare le principali conseguenze della rimodulazione dell’attività odontoiatrica, sulla base delle indicazioni dei governi nazionali e sovranazionali per garantire il bio-contenimento del SARS-COV-2 verso il team dentale e verso i pazienti. Il presidio della salute odontoiatrica in Italia è affidato principalmente agli studi professionali privati in cui l’odontoiatra è quindi chiamato a svolgere anche il ruolo di manager che dovrà scegliere azioni che direttamente fanno aumentare i costi del servizio offerto al  paziente e/o azioni che indirettamente comportano un aumento dei costi o una riduzione dei ricavi”. 

Per il corretto bio-contenimento del SARS-COV-2, gli odontoiatri italiani - assicura il dr. Mancini di Fondazione ANDI Onlus- hanno  prontamente adottato gli adeguati dispositivi di protezione individuale, una serie di procedure operative e post-operative che stanno ovviamente comportando un notevole impegno finanziario per la categoria, una dilatazione dei tempi normalmente previsti, come sommatoria di tempistiche per procedure operative e soprattutto per quelle pre- e post- operative, e quindi inducenti, al momento, a una generica perdita economica, e a molta incertezza nel futuro della professione. Tutto questo è un onere aggiuntivo ma imprenscindibile ovviamente perchè a tutela dei pazienti, del nostro personale e di noi stessi. Ma di certo, la situazione economica determinata dalla pandemia sta segnando pesantemente quasi tutte le attività professionali determinando una contrazione della willingness to pay in tutti gli ambiti, e la spesa odontoiatrica pro-capite non potrà che risentirne almeno a breve termine”.  

Tornando alle decisioni dell’odontoiatra-manager, la ricerca chiarisce che alla classe degli interventi che direttamente fanno aumentare i costi del servizio offerto al paziente appartengono le misure che inducono a effettuare investimenti sia nel capitale circolante necessario per gestire quotidianamente lo studio (DPI) sia in investimenti pluriennali (sistema di aerazione, formazione del personale, ridisegno degli spazi); alla seconda classe appartengono quegli interventi che indirettamente comportano un aumento dei costi o una riduzione dei ricavi, cioè quelle disposizioni che comportano una riduzione del numero di pazienti potenzialmente “processabili” e quindi in ultima istanza non solo una riduzione dei ricavi a causa della riduzione dei volumi delle prestazioni erogate (lasciando invariate le tariffe) ma anche un aumento dell’incidenza dei costi fissi unitari sulla singola prestazione.

Tale incremento in ultima analisi dei costi può riflettersi alternativamente o in un aumento delle parcelle (lasciando invariato il margine di ricarico) che comporterebbe una ulteriore contrazione della domanda, o in una perdita di profitto unitario (lasciando invariate le parcelle). Tali disposizioni riguardano tutte quelle misure che riducono la ricettività del singolo studio e quindi la sua produttività: il distanziamento tra i pazienti in sala d’attesa, l’aumento dei tempi che intercorrono tra due prestazioni successive, triage telefonico prima dell’arrivo in studio che potrebbe comportare la rischedulazione degli appuntamenti con ulteriore perdita dei volumi.  

Come si possono superare questi dilemmi o criticità? 

Per fronteggiare una situazione complessa anche dal punto di vista organizzativo, non bastano i capitali ma serve una presa di coscienza della multidimensionalità del problema, spiegano le ricercatrici.
La resilienza finanziaria, la disponibilità di liquidità offrono un indubbio vantaggio competitivo ma è necessario altresì un intervento sulle variabili decisionali economiche (ricarico sui costi e quindi prezzo di vendita) e operative (scelta dei servizi da offrire, ferme restando le terapie salva-vita)”.

Dal punto di vista delle variabili economiche si aprono fondamentalmente due direttrici di intervento estreme e teoriche: da una parte si potrebbe essere tentati di mantenere gli stessi profitti pre-COVID dall’altra le stesse parcelle. Mantenere i profitti condurrebbe a un incremento delle tariffe anche pari al 50% (se la capacità di offrire trattamenti si riduce del 40% e i costi aumentano del 30%) nell’ipotesi più ottimista di saturare la seppur ridotta capacità produttiva dello studio. Tale ipotesi di sfruttamento al 100% della capacità produttiva dello studio odontoiatrico è tutta da verificare, considerando due forze che remano contro di essa: da una parte un verosimile aumento dei prezzi delle prestazioni e dall’altro la riduzione della capacità di spesa del singolo in un periodo di crisi. L’altra alternativa di mantenimento delle parcelle porterebbe una marcata riduzione dei profitti visto l’incremento dei costi e la riduzione dei volumi: in concreto medie riduzioni dei volumi (es. 30%) e ragionevoli aumenti dei costi (30%) legati alle nuove disposizioni governative comportano una perdita di profitto superiori al 70%”.  
Aggiungiamo: “ e forse una ritrosia ad accedere ad ambienti sanitari che si percepiscono come veicolo del virus?"

Nessuna delle due direttrici è consigliabile tout court –chiariscono- l’odontoiatra-manager dovrà analizzare la sua resilienza finanziaria e la capacità del target di pazienti a sostenere un incremento delle parcelle a guidarlo nella scelta della strategia più efficace”. 

Le ricercatrici che evidenziano una terza direttrice che passa dall’analisi di due caratteristiche fondamentali della prestazione: il tempo di erogazione del trattamento considerato e il suo livello di rischio.  

"Considerando infatti costante l’aumento di tempo imposto in epoca COVID-19 tra due trattamenti successivi, tale incremento incide sull’incremento dei costi percentuale in maniera maggiore sui trattamenti di breve durata. Se banalmente consideriamo un trattamento di durata pari a 20 minuti e uno di durata doppia, se l’incremento di tempo tra due trattamenti successivi è pari a 20, il tempo del primo trattamento raddoppia (da 20 a 40 minuti) mentre il tempo del secondo aumenta di un mezzo (da 40 a 60 minuti). Ipotizzando un modello di allocazione dei costi comuni (generalmente fissi) basato sul totale assorbimento dei costi delle risorse che realizzano il servizio, a un incremento dei tempi maggiore corrisponde un proporzionale (e quindi maggiore) incremento del costo fisso unitario. Inoltre, la rischiosità per COVID-19 del trattamento è facilmente riconducibile all’esposizione ai droplets e agli aerosol e al livello di sicurezza dei DPI e quindi al loro costo".  

Sulla stregua di quanto detto -chiariscono- risulta conveniente, ai fini dell’analisi sulle performance economiche, classificare i trattamenti erogati in base a questi due driver: i trattamenti con tempi minori e con esposizione al rischio maggiore sono quelli potenzialmente più responsabili del calo di performance economiche dello studio dentistico. Questi trattamenti, analizzati in questo momento solo sul piano economico, vanno quindi rivalutati da un punto di vista dei costi: lasciando inalterati le parcelle si concentrerebbe proprio su questi prodotti le perdite maggiori”.  

Un odontoiatra -a parere dei tre intervistati- farà sicuramente scelte mediche puntando all’appropriatezza diagnostica e terapeutica dei propri atti, a prescindere dal rendimento della prestazione. Ma la conoscenza dei modelli e dei sistemi economici di cui la ricerca parla è altresì importante per generare la consapevolezza di affrontare in autonomia le scelte e approntare strategie sulla base delle peculiarità professionali, per esempio:

a) rimodulare le parcelle sulla scorta dei primi due approcci presentati; 

b) ricorrere ad un’organizzazione più flessibile delle risorse umane e delle prestazioni specifiche; 

c) concentrare più prestazioni sullo stesso paziente in un’unica seduta con netta riduzione delle spese e del tempo tra un paziente e l’altro; 

d) prevedere – per chi possiede uno studio monoriunito- di investire in almeno due room odontoiatriche operative completamente separate tra loro, previa verifica del cosiddetto volume di break-even”.  

Ovviamente –concludono- meritano attenzione altre due variabili: il sostegno del Governo al settore in crisi e la campagna di vaccinazione per SARS-COV-2 che potrebbe cambiare il corso del 2022 e degli anni a venire anche per gli odontoiatri”. 


Copyright © Riproduzione vietata-Tutti i diritti riservati

Articoli correlati

Alcuni chiarimenti su triage, protezione degli occhi, sostituzione del camice, documentazione cliniche da redigere ed utilizzo della mascherine FFP2


Un vademecum indica le nuove procedure da adottare in studio ed i vari dispositivi da utilizzare nelle aree cliniche ed in quelle comuni


Attesa l’ordinanza del Ministro della Salute in vista della scadenza delle indicazioni sull’utilizzo delle mascherine. Attenzione alle indicazioni riportate sul DVR


Fino al 30 aprile l’accesso e la permanenza in studio da parte di pazienti e accompagnatori dovrà continuare ad avvenire con le mascherine 


Questi gli interventi per invertire la tendenza. A colloquio con la dott.ssa Angela Galeotti, Responsabile dell’Unità Operativa di Odontostomatologia dell’Ospedale Bambino...


Uno studio che sarà presentato ad EuroPerio11 ha valutato come il digiuno a tempo limitato potrebbe aiutare a ridurre l'infiammazione delle gengive


I professori Kumar e Sanz offrono alcune riflessioni e nuove prospettive ponendo una ulteriore riflessione sulla parodontite aggressiva


cronaca     09 Maggio 2025

Lunedì è il Gum Health Day

Obiettivo: sensibilizzare pazienti ed istituzioni sanitarie sull’importanza di mantenere sane le proprie gengive. Ecco cosa possono fare dentisti ed igienisti dentali


Una strategia preventiva contro la carie della prima infanzia. Lo conferma una ricerca italiana


Un approfondimento pubblicato su sito della EFP, porta un interessante punto di vista sul valore della prevenzione anche in ottica si sostenibilità ambientale


I perché l’ascolto autentico è oggi una competenza strategica anche – e soprattutto – nello studio dentistico


Ecco le indicazioni per odontoiatri, igienisti dentali ed ASO. Ministero della salute: fare molta attenzione ad igienizzare le mani prima e dopo l’uso dei guanti


Altri Articoli

Da utilizzare per i farmaci non rimborsati dal SSN. Ecco una pratica guida realizzata dall’OMCeO di Torino per chi vuole già utilizzare questa soluzione che diventerà...


L’azienda italiana porta il suo contributo scientifico EuroPerio11 ed in Expodental Meeting con sessioni informative


Obiettivo: informare e rispondere ai dubbi degli iscritti su temi fondamentali per l’esercizio della professione in modo deontologicamente corretto


Una Tavola rotonda con i rappresentati del settore dentale, delle Istituzioni, dei consumatori sulla transizione digitale e le possibili soluzioni per facilitare l’accesso alle...


Intervista a Ivan Pagnini, Specialist Imaging Dürr Dental Italia. In EXPODENTAL Meeting la possibilità di confrontarsi e conoscere nel dettaglio VistaSoft e VistaVox


Cronaca     13 Maggio 2025

EDRA in Expodental Meeting

Incontri con gli Autori, con le redazioni e firma copie. Venite a trovarci allo stand EDRA per scoprire tutte le novità 


L'eccellenza del settore dentale torna protagonista a Rimini. Oltre 120 eventi molti accreditati ECM, 400 le aziende che espongono le ultime novità per il settore


Il Segretario Sindacale AIO scrive al presidente ISTAT ed agli uffici interessati per chiedere ci correggere al più presto


Con l’Intelligenza Artificiale, CGM guida l’evoluzione digitale dello studio dentistico unendo tecnologia e “human intelligence”


Cronaca     12 Maggio 2025

Oral Cancer Day 2025

I dentisti ANDI in prima linea contro il carcinoma orale: un impegno condiviso per la prevenzione, per sensibilizzare la popolazione e promuovere la diagnosi precoce


I perché l’ascolto autentico è oggi una competenza strategica anche – e soprattutto – nello studio dentistico


Cronaca     12 Maggio 2025

SIOH ad EXPODENTAL Meeting

Ecco gli appuntamenti della Società Italiana di Odontostomatologia per l’Handicap a Rimini. Tra quelli in programma, un Convegno scientifico e la presentazione del Progetto Ambasciatore...


In Toscana in varie provincie si stanno raccogliendo le iscrizioni per corsi gratuti ASO. Ecco dove e chi può iscriversi


I professori Kumar e Sanz offrono alcune riflessioni e nuove prospettive ponendo una ulteriore riflessione sulla parodontite aggressiva


 
 
 
 
IDI Evolution

Il Podcast
dell'Innovazione
Odontoiatrica

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Iscriviti alla Newsletter

 
 

Corsi ECM

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

I più letti

 
 

Corsi, Convegni, Eventi

 
 
 
 
 
 

Guarda i nostri video

Guarda i nostri video

L\'uso degli scanner facciali in odontoiatria

 
 
 
 
chiudi