I Fondi integrativi al Servizio Sanitario possono essere uno degli strumenti per "aiutare" i cittadini ad accedere alle prestazioni odontoiatriche. Lo indica da tempo il Censis ed ora li guarda con attenzione anche il principale sindacato odontoiatrico italiano, l'ANDI.
Stando ai dati presentati dal prof. Francesco Maietta, responsabile delle Politiche sociali del Censis, durante il WEO organizzato da ANDI a Cernobbio lo scorso maggio sarebbero 6 milioni gli iscritti, 11 milioni di assistiti e circa 300 "mutue" iscritte all'anagrafe presso il ministero della Salute, i terzi paganti.
Prof. Maietta che indica in 8,9 milioni di cittadini che si dichiarano favorevoli a destinare parte del proprio reddito a forme di sanità integrativa; 9,8 milioni di cittadini si dichiarano favorevoli all'introduzione di assicurazioni obbligatorie con opportune deduzioni.
Ma cosa sono e come funzionano i Fondi integrativi?
Nascono per integrare le prestazioni non coperte dal SSN ed in particolare dai Lea. Dopo anni di stallo, il Governo Prodi con l'approvazione del DL 141/2008 articolo 1 comma 198, tenta di dare una spinta maggiore ai fondi introducendo alcune novità tra le quali gli oneri deducibili dal reddito, i contributi che salgono fino a un massimo di euro 3.615,20 a patto che i fondi eroghino per almeno il 20% prestazioni per le cure odontoiatriche, protesica inclusa. Tra i primi suoi provvedimenti presi, il Governo Berlusconi ratifica il decreto approvando i primi regolamenti attuativi.
I Fondi possono essere suddivisi per tipo di prestazioni erogate: quelli che offrono prestazioni a integrazione di quanto erogato dal Ssn, che per lo più non vengono del tutto offerte dal servizio pubblico come le prestazioni odontoiatriche, quelli che propongono prestazioni complementari, come per esempio il rimborso del ticket, dei medicinali, delle protesi ortopediche e così via, e quelli che offrono prestazioni sostitutive, fornite in alternativa a quelle già erogate dal Servizio sanitario nazionale, come, per esempio, ricovero ospedaliero, interventi vari e così via.
La svolta che porta oggi il loro fiorire si chiama convenienza fiscale sia per l'azienda che per il lavoratore. Invece di un aumento salariale, tassato, il datore di lavoro offre l'iscrizione al fondo, fiscalmente più conveniente sia per il lavoratore che soprattutto per il datore di lavoro. Quindi il lavoratore si trova un pacchetto di prestazioni sanitarie da utilizzare gratuitamente nell'anno.
Agli storici fondi di categoria come il Fasi (dirigenti d'azienda); Casagit (giornalisti); Fondo Est (commercio turismo, terziario); Fastchim (chimici), oggi si affiancano "microfondi" gestiti direttamente o indirettamente dalle aziende.
Il Censis cataloga i fondi in quattro tipologie: Fondi Aziendali, i Fondi legati al Contratto Nazionale di lavoro, Fondi a gestione assicurata e quelli a gestione auto assicurata.
I Fondi Aziendali richiedono una quota di adesione importante e rimborsano praticamente tutte le tipologie di prestazioni odontoiatriche; quelli legati al Contratto nazionale di lavoro, per i quali il lavoratore o il suo datore di lavoro versa in media dai 100 ai 200 euro l'anno, offrono una serie di prestazioni gratuite da utilizzare in un anno, mediamente per quelle odontoiatriche sono una visita, una seduta di igiene professionale e qualche otturazione. Oltre alle varie analisi cliniche e visite da specialisti medici.
Le prestazioni non comprese gratuitamente sono, in alcuni casi, offerte agli aderenti a tariffe agevolate.
Per alcuni Fondi l'assistito può sceglie se rivolgersi al proprio dentista e chiedere il rimborso di parte della prestazione fornita (forma indiretta) oppure rivolgersi ad un dentista convenzionato senza dover pagare nulla per le prestazioni contemplate (forma diretta).
I Fondi legati al Contratto di lavoro, nella quasi totalità dei casi, prevedono solo la possibilità di rivolgersi ai dentisti convenzionati per ottenere le prestazioni contemplate. E' poi il gestore del fondo a rimborsare il dentista convenzionato secondo un tariffario concordato.
La tendenza dei gestori dei fondi è comunque quella di rendere sempre meno conveniente la possibilità di rivolgersi ad un dentista non convenzionato.
Ancora poco diffusi, anche se in continua ascesa, i Fondi assicurativi che a differenza degli altri offrono una copertura di prestazioni sia di tipo integrativo che complementare spaziando su tutte le branche della medicina e dell'assistenza.
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