È stato forte e chiaro il messaggio che AIDI e UNID, le associazioni degli igienisti dentali, hanno voluto lanciare alla politica e alle istituzioni relativamente alle tematiche che riguardano e in alcuni casi preoccupano la categoria.
A tal proposito particolare rilevanza la scelta di presentarsi per elaborare una proposta unitaria e la scelta della location dove tenere il Congresso "Professione Igienista Dentale: quale futuro" svoltosi lo scorso 24 marzo presso la Sala Capitolare del Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva a Roma, una delle sedi del Senato, nel cuore delle istituzioni, scelta per rimarcare l'importanza delle argomentazioni trattate.
Tre interventi a distanza e ben dodici relatori, che si sono succeduti sul palco, sono stati abilmente moderati da Antonia Abbinante, presidente AIDI (Associazione Italiana Igienisti Dentali) e Maurizio Luperini, Presidente UNID (Unione Nazionale Igienisti Dentali) con l'obiettivo di trovare convergenze, sinergie, e intese univoche e redigere un documento politico e programmatico unitario a tutela e in favore di una categoria ancora sprovvista di un albo e vessata da forme di abusivismo professionale.
Il Senatore Luigi D'Ambrosio Lettieri, membro della Commissione di Igiene e Sanità del Senato, ha aperto i lavori facendo un quadro politico puntuale, in attesa che anche alla Camera venga approvato il Disegno di Legge 3868, che prevede anche il riordino delle professioni sanitarie. "Quella dell'Igienista Dentale - ha detto Lettieri - è un'importante professione che da tempo ha fatto rilevare il valore della sua presenza nel tessuto sociale ed è palpabile per l'attività di prevenzione svolta. Il livello di percezione sociale trova riscontro anche a livello istituzionale e, per quanto mi riguarda, la politica si fa carico di tradurre le necessità della categoria e soprattutto dei cittadini".
A tal proposito, secondo Lettieri, è fondamentale che venga istituito per tale professione un Albo specialistico che, attraverso tutte le certificazioni che ne conseguono, possa garantire la tutela dei professionisti e dei cittadini.
"Gli Ordini - ha aggiunto il senatore - non sono un impedimento allo sviluppo delle professioni come ritengono coloro che, in ambito politico, fanno resistenza sull'argomento, anzi possono contribuire a esercitare un'azione pubblicistica e una funzione di sussidiarietà. Ritengo che il DDL 3868 possa essere approvato in questa legislatura, anche se con modifiche. Il Senato, comunque, sembra convergere almeno sul punto dell'istituzione degli Albi al fine di accogliere anche gli Igienisti Dentali tra quelli interessati dal DDL".
A sostegno delle tesi di Lettieri è intervenuto anche il Senatore Lionello Cosentino, anch'egli membro della Commissione Igiene e Sanità del Senato, il quale ha dichiarato che "è fondamentale dimostrare che la funzione degli Igienisti è di tutela per i cittadini e a tal proposito andrebbe favorita una campagna a difesa della qualità delle cure sanitarie. La liberalizzazione delle capacità professionali porta solo problemi e non sviluppo ed espone ai rischi di professionalità non adeguate, pertanto sull'argomento accorre un percorso di regole precise".
Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin h inviato un messaggio ai Presidenti di AIDI e UNID, Abbinante e Luperini, ricordando che "sono 650.000 gli operatori sanitari coinvolti dalla riforma ordinistica contenuta nel DDL 3868. Il nuovo assetto consentirà anche di tutelare meglio i cittadini, perché gli Ordini, nella loro funzione pubblicistica, permettono di verificare che il professionista di cui ci si avvale soddisfi i requisiti minimi stabiliti dalla legge e, soprattutto, che l'esercizio della professione si svolga nel rispetto delle norme deontologiche, poste a tutela del decoro e della dignità di chi svolge tale attività. A riguardo mi preme sottolineare quanto sia importante garantire loro la giusta serenità nell'esercizio della propria attività a tutela del buon funzionamento del servizio sanitario. Proprio nel solco di quanto appena detto va letta la legge sulla 'Responsabilità professionale e sicurezza delle cure', da poco pubblicata in Gazzetta Ufficiale, che porterà un nuovo equilibrio e maggiore serenità nel rapporto professionista-paziente".
Anche la Senatrice Emilia De Biasi, presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, ha voluto inviare il Suo contributo con un messaggio che auspica la veloce approvazione del DDL Lorenzin e, finalmente, il "riconoscimento della vostra professione come professione sanitaria, un diritto che vi siete conquistati con la qualità del lavoro e con la progressiva autonomia della formazione. Ciò che stupisce è la non comprensione dell'importanza del riconoscimento in presenza delle norme europee sulla medicina transfrontaliera e la conseguente asimmetria normativa fra l'Italia e gli altri paesi dell'UE, in particolare sull'abusivismo professionale che, voglio ricordarlo, è problema che interessa la tutela dei pazienti, ma anche dei professionisti. Occorre dare vita all'Albo degli igienisti dentali, che sarà collocato all'interno dell'ordine quadro dei tecnici di radiologia medica, nell'ambito delle professioni della prevenzione".
E' infatti impossibile, secondo la Senatrice De Biase, dare vita ad un ordine autonomo, dati i numeri troppo piccoli, ma è indispensabile per riconoscere la professione che essa sia collocata in un ordine: questo è il motivo per cui nella delega le professioni più piccole, ma non per questo meno importanti, vengono collocate nell'ordine quadro dei tecnici di radiologia medica.
"La medicina è cambiata - ha aggiunto a Senatrice - il medico ha al suo fianco un team di lavoro, il rapporto fra ospedale e territorio implica il potenziamento dei servizi territoriali, la stessa odontoiatria ha bisogno di misurarsi con pratiche sempre più preventive e sempre meno riparative, e ovviamente non solo per questione di costi, ma per il sacrosanto diritto alla salute sancito dalla nostra Costituzione. Anche per questo è urgente riconoscere la vostra professione".
L'On. Benedetto Fucci, membro della XII Commissione Affari Sociali, attraverso un messaggio ha espresso alcune brevi valutazioni sulla recente Legge n. 24 del 2017 in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie. "In linea generale - ha detto Fucci - esprimo soddisfazione per gli obiettivi e per l'impianto del provvedimento. Si interviene sulla gestione del rischio clinico, sulla natura della responsabilità del professionista, sul tentativo obbligatorio di conciliazione, sulle tutele assicurative, sul Fondo di garanzia per i danni derivanti da responsabilità sanitaria, sulle Linee guida elaborate dalle società scientifiche, sulla disciplina relativa ai consulenti dei tribunali.
Aggregare e armonizzare è stato il leit motiv dell'intervento di Antonio Bortone, di CONAPS (Coordinamento Nazionale Associazioni Professioni Sanitarie) che ha sottolineato come sia necessario porre argine all'esercizio abusivo della professione dichiarandosi pessimista sul buon esito del DDL in Parlamento.
Francesco Saverio Proia, esperto delle professioni sanitarie, ha ricordato che il DDL Lorenzin riguarda oltre un milione di professionisti, dal medico al podologo, e che interessa anche circa 4.000 igienisti dentali.
Per Sergio Bevenga, di CoGeAPS (Consorzio Gestione Anagrafiche Professioni Sanitarie), bisogna evitare il turismo formativo e rivolgersi verso corsi di formazione di qualità uscendo dalla "logica dei punti" per non vendere attività e competenze come se fossero una qualunque attività di lavoro.
Gli avvocati Fabrizio Mastro e Micaela Cardillo hanno affrontato gli aspetti assicurativi sia per i singoli professionisti sia per le strutture socio sanitarie pubbliche e private al fine di evitare i rischi di rivalsa.
Di particolare interesse è stato l'intervento del Ten. Col. Erasmo Fontana, Comandante del Gruppo dei carabinieri per la Tutela della Salute dell'area centro Italia, il quale ha descritto il ruolo dei NAS che negli anni si è evoluto dall'antisofisticazione alimentare alla difesa del diritto alla salute. I NAS sono alla dipendenza funzionale del Ministro della Sanità in funzione di situazioni emergenziali o che meritano particolari attenzioni e hanno compiti sia investigativi che ispettivi. Ma, secondo Fontana, "individuare condotte lecite e illecite è di competenza degli Ordini che devono intervenire in maniera preventiva e repressiva a tutela della salute dei cittadini".
Gianfranco Prada, presidente ANDI, si è detto pessimista sul futuro del DDL in Parlamento in questa Legislatura per l'eccessivo carico di norme contenute, ma si è dichiarato disponibile a costruire un futuro insieme alle associazioni di categoria degli igienisti dentali per i quali sosterrà il pieno riconoscimento del loro ruolo.
Dello stesso avviso anche Fausto Fiorile, Presidente AIO, che ha sottolineato come la giornata si sia sviluppata all'insegna delle grandi sinergie mettendo al centro delle tematiche il paziente. "Il tema dell'abusivismo - ha detto Fiorile - è attenzionato a 360° da tutte le autorità di sicurezza competenti e dalle associazioni di categoria, ma senza un provvedimento legislativo tutti gli sforzi saranno inutili e le aspettative disattese".
Particolarmente apprezzato dalla platea l'intervento di Mario Giannoni, Presidente Corsi di Studio in Igiene Dentale, che, auspicando l'inserimento dell'igienista dentale nel sistema della sanità del futuro per migliorare la qualità della vita, ha dichiarato che "non si può insegnare una professione sanitaria se non c'è un professionista sanitario a insegnarla. Non si possono far condurre dei corsi a chi non conosce la materia.
Barbara Ottaviani, dirigente MIUR ha spiegato che la professione di igienista dentale è in forte crescita e pertanto va tutelata e il MIUR a tal proposito interverrà sulla formazione soprattutto per quanto riguarda i percorsi post laurea.
Leonardo Paloscia
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