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08 Gennaio 2009

Una parte della storia dell'Andi

di Roberto Callioni


Celebrare venticinque anni continuativi d’impegno editoriale nel settore odontoiatrico non costituisce una speranza, bensì una certezza soprattutto per le generazioni di odontoiatri italiani che si sono aggiornati rispetto all’evolversi della professione, leggendo le pagine del Giornale dell’Odontoiatra in questi anni. Venticinque anni di attività significano serietà, caparbietà, continuità. Valori importanti in un panorama inflazionato anche da pubblicazioni con emivita da meteora.
Andi, con i suoi sessantatre anni di attività ben conosce questi valori e in tal senso può rivendicare di avere condiviso questo lungo periodo durante il quale la professione odontoiatrica si è incredibilmente trasformata.
In definitiva, i vostri venticinque anni fanno parte della nostra storia, improntata all’impegno fino in fondo, spesso con un confronto interno acceso, ma sempre costruttivo volto alla difesa delle istanze della professione. Un impegno confermato, anno dopo anno, da molti colleghi che in vari ruoli associativi, di vertice, hanno contribuito, in pieno regime volontaristico, al raggiungimento di un modello libero professionale tra i più efficaci del mondo occidentale.
Perché le associazioni come i giornali sono vive grazie alle persone. Andi è oggi un’associazione dinamica, che ha saputo plasmarsi alle esigenze imposte dalla realtà dei tempi che mutavano.
Basti pensare alla storica, e per taluni sofferta, modifica dell’acronimo “Amdi” in “Andi”, passando da Associazione nazionale medici dentisti italiani in Associazione nazionale dentisti italiani. In questi ultimi anni l’associazione è cresciuta molto in termini di numero di iscritti: passati dagli 11mila del 1996 agli oltre 22 mila del 2008. I dentisti Italiani sempre più si identificano in Andi, riconoscendone il valore di riferimento nel panorama professionale del nostro Paese, sia in termini politici sia in termini di organizzazione erogante servizi indispensabili per l’esercizio quotidiano della professione. La conferma arriva proprio dall’aumento degli iscritti che ha coinciso anche con il potenziamento dei servizi esclusivi che la nostra associazione offre.
Quale professione abbiamo condiviso in questi 25 anni? Una professione in continuo cambiamento sempre più specifica, sempre più burocratizzata,ma sempre affascinante che, con l’istituzione della laurea  in odontoiatria e protesi dentaria e il conseguente Albo professionale, ha una suo status definito, una sua esclusività.
Quale sarà la nostra professione nel futuro?
Una professione diversa da come l’hanno conosciuta coloro i quali, come me, hanno oltre 25 anni di professione alle spalle. Una professione sempre affascinante, ma condizionata dal fatto che il mondo e la società in cui viviamo sono cambiati e continueranno a farlo. Una professione che sarà certamente condizionata dall’economia, dalla globalizzazione, dalla concorrenza dei Paesi emergenti, dalla facilità per i pazienti di muoversi e anche dalla condizione di salute degli italiani, dalla riduzione dell’incidenza delle carie, anche se, per converso, registriamo un aumento di altre patologie, non ultime quelle parodontali. Un futuro che condizionerà certamente i giovani laureati, che stanno cominciando o cominceranno ad affacciarsi alla nostra professione. Per questo, come Andi, stiamo lavorando per cercare di governare questo cambiamento proprio per le nuove generazioni stabilendo con loro un patto generazionale indispensabile per guardare al futuro con positività e speranza, permettendo loro di continuare a sostenere, come ora facciamo noi, la nostra professione che è veramente una tra le più affascinanti. In tal senso siamo certi che il Giornale dell’Odontoiatra, cui formuliamo i migliori auguri per un ulteriore crescita editoriale, continuerà a informare con oggettiva laicità i dentisti italiani circa le prospettive che inevitabilmente si rapportano con quelle del cittadino paziente.

Dottor Roberto Callioni
Presidente Nazionale Andi

GdO 2008; 18

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