HOME - Cronaca
 
 
23 Novembre 2009

Il Collegio e l’università che verrà

di Norberto Maccagno


L’inizio del nuovo anno accademico che segna l’attivazione della laurea magistrale in Odontoiatria e protesi dentaria con l’aumento a 6 anni della durata del corso di studio, la riforma dell’università presentata dal ministro Gelmini, i problemi legati al numero chiuso, le problematiche degli atenei italiani, l’assistenza dontoiatrica pubblica ono alcuni dei temi he abbiamo voluto approfondire con la professoressa Elettra De Stefano Dorigo presidente del Collegio dei docenti di odontoiatria.
Professoressa Dorigo, per diventare odontoiatri ci vorranno quindi 6 anni. Un suo commento?
La decisione di aumentare da 5 a 6 anni il corso di laurea di Odontoiatria e protesi dentaria nasce molti anni fa. Una scelta politica che equipara, per durata, il percorso di laurea di Medicina con quello di Odontoiatria. Questo porterà il neo laureato a migliorare la propria formazione pratica visto che l’ultimo anno è, di fatto, dedicato esclusivamente all’attività clinica. Ma la durata non è l’unica novità. Come Collegio dei docenti stiamo lavorando in accordo con la Conferenza permanente dei presidenti del corso di laurea magistrale in Odontoiatria e protesi dentaria per cercare di uniformare la qualità della formazione in tutti gli atenei. Un primo risultato l’abbiamo già ottenuto equiparando, su tutto il territorio nazionale, il piano formativo. Il nostro obiettivo e far sì che ogni studente, al di là della sede di frequenza, riceva una formazione minima che preveda tutta una serie di attività idonee a prepararlo per entrare nel mondo del lavoro con un bagaglio di conoscenze e competenze adeguato. Tra le attività che stiamo predisponendo per favorire questo obiettivo, la realizzazione di libri di testo comuni a tutti gli atenei per ciascuna materia. Si tratterà di pubblicazioni sperabilmente on-line in grado di dare le informazioni necessarie a garantire una conoscenza sufficiente nelle varie discipline odontostomatologiche.
Tali pubblicazioni, da aggiornarsi annualmente alla luce degli ultimi ritrovati della ricerca scientifica, potrebbero essere interessanti e pertanto rese disponibili anche per i liberi professionisti. Di tutto questo, e non solo, si occuperà la Giunta didattica del Collegio dei docenti
guidata dal professor Laino.
Con il sesto anno “professionalizzante”, tramonta l’ipotesi di istituire un periodo di tirocinio prima dell’esame di abilitazione?
Al momento è stato accantonato il progetto di modifica dell’esame di Stato per i laureati in Odontoiatria, cambia quindi lo scenario. Del resto, prevedere un tirocinio obbligatorio per i futuri odontoiatri fuori dalle università avrebbe aperto una serie di problematiche, non ultima quella delle strutture abilitate a effettuare il tirocinio. Queste sarebbero state rappresentate dagli studi privati? E secondo quali criteri sarebbero stati scelti? Le cliniche universitarie sono il luogo ideale per far acquisire allo studente le conoscenze e le competenze coerenti con il corso di studio. Visto che l’esame di Stato al momento non prevede una prova pratica è l’università che deve garantire che il neo laureato ha seguito il percorso previsto dalla classe di laurea, indicando possibilmente, non solo il numero di ore dedicate ma anche, nello specifico, le attività svolte. Poi questa attività clinica, se esercitata in accordo con gli assessorati alla sanità, può aiutare a colmare le carenze del Servizio sanitario regionale in tema di odontoiatria pubblica.
Quali sono oggi le prospettive dei neo laureati?
Negli ultimi anni l’incidenza di studenti che aprono lo studio professionale subito dopo la laurea è molto bassa e anche le prospettive per proficue collaborazioni non sono rosee. Certamente la scelta dell’indirizzo universitario è ancora determinata dall’obiettivo di aprire un proprio studio e avere un buon reddito ma oggi sappiamo che questo può rimanere un miraggio. I dati dimostrano che molti sono condannati a un precariato che può durare molti anni. Torno a quanto dicevo prima. Ancora troppi studenti puntano a ottenere il diploma di laurea e trascurano la possibilità che l’università comunque offre: acquisire le conoscenze e la mentalità vincente per poter affrontare con successo la professione.
L’istituto del numero programmato mi sembra stia confermando la sua inutilità come il sistema utilizzato nel definire il fabbisogno di professionisti. Avete una proposta alternativa?
Il problema della regolamentazione degli accessi risale all’istituzione del corso di laurea in Odontoiatria e protesi dentaria. Se programmare gli accessi vuole dire tagliare indiscriminatamente il 9% dei posti in tutti gli atenei, allora le dico che questo non è fare programmazione. La programmazione deve servire per garantire agli studenti una formazione di qualità visto che i posti disponibili dovrebbero essere individuati sulla base della capacità formativa del singolo ateneo. Non mi sembra che avvenga così. Se invece l’obiettivo, non dichiarato, è quello di cercare di ridurre la pletora odontoiatrica è ancora più sbagliato dal momento che i futuri odontoiatri possono andare a studiare in uno dei 27 Paesi UE e poi farsi riconoscere il titolo di studio in Italia.
L’unico criterio da utilizzare dovrebbe essere quello della capacità formativa dell’ateneo con l’obiettivo primario quello di formare odontoiatri molto preparati. Come Collegio stiamo valutando l’opportunità di un percorso di base (biennio o triennio) in comune con il corso di laurea in Medicina e chirurgia verificando la possibilità di uniformare rispettivamente il biennio o il primo triennio. Questa scelta faciliterebbe l’acquisizione della doppia laurea aprendo, pur nel rispetto dei numeri programmati, nuove prospettive per il laureato in Odontoiatria e protesi dentaria non solo in relazione all’approccio oro-maxillo facciale su cui abbiamo molto discusso negli ultimi tempi.
Potrebbe essere questa un’ipotesi interessante rivedere  le modalità d’accesso.
In questi giorni è stata presentata dal ministro Gelmini la riforma universitaria. Come la vede?
Certamente bisognerà valutarla dopo che sarà licenziata dal Parlamento. Ritengo che l’obiettivo di fondo su cui si basa la riforma, ovvero premiare gli atenei migliori per stimolare gli altri a crescere puntando sulla qualità, sia assolutamente condivisibile. Alcuni aspetti, come le carriere dei docenti, sono già da tempo oggetto di riflessione anche all’interno del mondo accademico. L’area odontoiatrica ha seguito con molta attenzione le scelte politiche ed è pronta a impegnarsi per fornire il proprio contributo. Se la riforma servirà per elevare la qualità della formazione e della ricerca universitaria italiana e a ridare autorevolezza al mondo accademico sarà un bene; se invece la mancanza di fondi giustificherà ancora una volta i compromessi, allora sarà l’ennesima occasione persa. 

GdO 2009;16

Copyright © Riproduzione vietata-Tutti i diritti riservati

Articoli correlati

Per vederla operativa serviano altri tre decreti. Ministro Bernini: la valutazione degli esami sarà nazionale, gli Atenei potranno organizzare le lezioni del primo semestre in...


A colloquio con il prof. Lorenzo Lo Muzio, Presidente del Collegio dei docenti. “Siamo in attesa del decreto attuativo per organizzarci ma le questioni da definire sono ancora molte”


La Ministra Bernini: nel primo semestre saranno tre gli esami da superate ed il numero dei posti per iscriversi ai tre corsi universitari sarà aperto progressivamente


Una riflessione sulla strada da imboccare del Segretario Sindacale Nazionale Danilo Savini e Graziano Langone


Nell’epoca che stiamo vivendo, dominata dai social e dalla dismessa volontà di cercare non tanto di approfondire ma a volte anche solo di voler realmente conoscere, non sono i...

di Norberto Maccagno


Il futuro della professione passa dalle scelte dei giovani studenti che si sono trovati a Trieste per aggiornarsi e confrontarsi. La storia del Collegio e dell’odontoiatria attraverso la Lezione...


Da Sx: il prof. Lo Muzio ed il pof. Di Lenarda

L’elezione durante il 31° Congresso nazionale in svolgimento a Trieste. Tra gli obiettivi imminenti: “completare le procedure per attivare la laurea abilitante in tutti le...


Anche per odontoiatria ai 27 stati membri della Comunità è stato chiesto di adeguare, entro il 2026, i requisiti minimi di formazione alle nuove competenze. Le riflessioni di AIO


Alla vigilia del Congresso dei Docenti abbiamo intervistato il presidente prof. Roberto Di Lenarda.Tra i temi toccati anche l’odontoiatria pubblica ed i test di ammissione ai corsi di laurea


Per il prof. Gagliani, oggi gli studenti chiedono all’Università gli strumenti per possedere al meglio le competenze per esercitare la professione nelle più alte espressioni ...

di Massimo Gagliani


cronaca     14 Dicembre 2009

L'anno che è stato

Sfogliando i 18 numeri del GdO 2009 ho estrapolato gli avvenimenti che, credo, abbiano segnato l’anno che si sta chiudendo.La notizia “storica” è certamente l’aumento da cinque a sei anni...


Altri Articoli

Velotti (UNIDI): Expodental Meeting si conferma una piattaforma di networking e aggiornamento professionale di altissimo livello


OECD ha pubblicato un report sul finanziamento dell'assistenza ambulatoriale nei paesi OCSE, quella per gli studi odontoiatrici è in crescita


Da sx i dottori: Morandi, Casiraghi, Balzanelli, Fusardi, Calvo, Zanin, Meani, Costenaro.

Ecco il nuovo Esecutivo. Fusardi: Ci batteremo per dare spazio e visibilità alla nostra professione e a chi la esercita sul territorio con dedizione


Nell’area riservata del sito ENPAM è possibile scaricare la certificazione contiene tutti i versamenti contributivi fatti nel corso dell’anno da portare in detrazione


I locali sarebbero stati svuotati e da mesi i pazienti non riescono a contattare la struttura per completare le cure. Molti avevano attivato finanziamenti


Contratto a tempo indeterminato per entrambe le figure. Le domande per partecipare al concorso esclusivamente online entro il 16 giugno 2025


Insieme a EFP e PBOHE Lanciano un Appello Globale per un’Azione Immediata. Obiettivo: entro il 2030 copertura sanitaria universale


L’analisi congiunturale ANDI fotografa una ripresa stabilizzata ma attenuata. I giovani dentisti prediligono la collaborazione e quelli anziani posticipano il momento del pensionamento


Ecco i nomi degli 11 rappresentati eletti e dei 3 supplenti. Giovedì 29 maggio si aprono le urne per eleggere i rappresentati nazionali e regionali degli iscritti alla Quota B ...


ANDI: non c’è alcun rischio di legittimare attività illecite negli studi odontoiatrici italiani. La classificazione ATECO ha finalità statistiche e non normative


Le precisazioni della Commissione nazionale per presentare correttamente la domanda secondo quanto previsto dal Manuale sulla formazione continua del professionista


In visita all’Expodental, il Sottosegretario alla Salute elogia il settore dentale e sottolinea la necessità di creare rete con gli altri professionisti della salute in particolare verso la...


Possono alterare il microbioma. Una decisione che preoccupa i dentisti e si scontra con le raccomandazioni di vari Enti per la salute dentale


Guiderà l’Organismo Europeo dei dentisti per i prossimi 3 anni. “Pronto a portare avanti i valori e l’eccellenza della professione italiana nel mondo”


 
 
 
 
IDI Evolution

Il Podcast
dell'Innovazione
Odontoiatrica

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Iscriviti alla Newsletter

 
 

Corsi ECM

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

I più letti

 
 

Corsi, Convegni, Eventi

 
 
 
 
 
 

Guarda i nostri video

Guarda i nostri video

L\'uso degli scanner facciali in odontoiatria

 
 
 
 
chiudi