HOME - Cronaca
 
 
05 Luglio 2010

I nanobatteri e la carie: un miraggio promettente

di Cosma Capobianco


Potrebbero aprire nuove strade terapeutiche ma il problema è che non si riesce a isolarli e, secondo molti esperti, non esistono nemmeno. Stiamo parlando dei nanobatteri, ipotetici microrganismi di grandezza compresa tra 20 e 200 nanometri (milionesimi di millimetro).
Nanobatterio è un neologismo introdotto una decina di anni fa da O. Kajander, uno studioso finlandese, in un articolo in cui annunciava la scoperta di queste minuscole forme di vita, che al microscopio elettronico apparivano come sfere o bastoncelli rivestite di apatite (An alternative mechanism for pathogenic intra- and extracellular calcification and stone formation. Proc Natl Acad Sci USA 1998; 95:8274–8279.). Le successive pubblicazioni di quest’autore e dei suoi collaboratori furono accolte con molto scetticismo dai microbiologi che contestavano, in particolare, la possibilità di ospitare in poche decine di nanometri tutto quello che serve a un batterio. Per avere un’idea della questione, basti pensare che i micoplasmi, i batteri più piccoli finora conosciuti e isolati, sono grandi circa un micron, che equivale a 1000 nanometri. Nel frattempo, le nuove creature hanno guadagnato grande popolarità su Internet: il loro impact factor gli consente di avere 116.000 citazioni su Google contro le 88.000 del carbonchio, un microrganismo vero che nel 2001 seminò il panico nei servizi postali di mezzo mondo.
Nonostante non siano ancora stati isolati con i metodi previsti dalla microbiologia, altri autori, sulle tracce di Kajander, li hanno messi in correlazione con un elenco impressionante di patologie, molte delle quali caratterizzate da calcificazioni, come la calcolosi biliare e le placche aterosclerotiche, senza tralasciare le neoplasie come il carcinoma mammario e prostatico. Kajander li ha definiti “agenti infettivi associati a molte patologie in grado di provocare la morte cellulare in vitro”.
In linea con la dimostrazione sperimentale secondo la quale gli ipotetici microrganismi sono efficienti nuclei di mineralizzazione che
producono apatite usando il calcio e il fosforo che trovano in soluzione, alcuni autori hanno avanzato l’ipotesi del loro coinvolgimento nella formazione del tartaro, mentre altri ne hanno prospettato l’impiego per remineralizzare le lesioni cariose iniziali, dato che possono fungere da nanoparticelle calcificanti autopropaganti. Il meccanismo delle calcificazioni patologiche è, in effetti, a tutt’oggi poco chiaro e la possibilità di attribuirle all’opera di qualche entità faciliterebbe molto il lavoro dei ricercatori. Ma l’ipotesi, ripetiamo, è nata prima ancora di avere isolato le nuove forme di vita batterica.
Per dimostrarne l’esistenza, il loro scopritore ha messo a punto una serie di metodi di isolamento e coltura che, però, sono stati egualmente molto criticati. Per esempio, il sistema per rilevare i loro antigeni e anticorpi non sarebbe così specifico e attendibile come pretende la NanoBac, impresa finlandese che detiene il brevetto. Nulla o quasi, poi, si sa del loro metabolismo: la presenza di acidi nucleici è controversa dato che i metodi standard vengono ritenuti inadeguati.
In attesa di avere un chewing gum ai nano batteri, non resta che affidarsi a quanto di buono la ricerca ci mette a disposizione. La carie, come è noto, è il risultato di ripetuti attacchi alla superficie del dente che portano alla sua demineralizzazione e si alternano a reazioni difensive di remineralizzazione.
La progressione della carie dipende dall’esito finale di questo gioco di equilibrio in cui i cristalli di apatite vengono dissolti e successivamente ripristinati dalla deposizione di nuova sostanza minerale. In questa continua lotta tra il più e il meno non sono probabilmente estranee anche molecole organiche come l’albumina. Si è visto, infatti, che questa proteina in forma non degradata si trova legata ai cristalli di fosfato di calcio nelle white spots (lesioni bianche dello smalto) e nelle carie fissurali ma non nello smalto sano; il che fa supporre un suo effetto inibitorio sulla remineralizzazione.
Negli ultimi anni si sono susseguite molte ricerche con l’obiettivo di riuscire a spostare l’asse dell’equilibrio verso la remineralizzazione; al momento, tuttavia, resta confermato solo il favorevole effetto del fluoro mentre non si può ancora definitivamente giudicare l’effetto di altre sostanze remineralizzanti come i nanocristalli di Cha..
Tra gli obiettivi delle ricerche c’è quello di produrre sistemi in grado di mantenere nel cavo orale una concentrazione costantemente efficace di agenti anticarie. Con i sistemi attualmente disponibili, infatti, non si va oltre le 24 ore delle vernici applicate dall’igienista o dal dentista. Si calcola che la concentrazione salivare del fluoro sufficiente per contrastare l’attacco demineralizzante sia di 0,1 ppm mentre la concentrazione abituale sia intorno a 0,03 ppm, anche se tale valore può variare molto in base all’assunzione individuale. Negli anni sono stati elaborati sistemi sperimentali per il rilascio costante di fluoro ma purtroppo non hanno poi avuto un’evoluzione commerciale, pur avendo confermato la loro validità anche nella clinica.
Lo stesso problema riguarda la clorexidina. Si sa che è molto efficace contro Streptococcus mutans e molto meno contro i Lattobacilli, altra specie cariogena, ma si è visto che non riesce a penetrare efficacemente nel biofilm batterico. Pertanto l’uso associato con il fluoro è sicuramente da consigliare nei pazienti cariorecettivi ma, anche in questo caso, sarebbe molto utile poter disporre di un sistema a rilascio costante che sia indipendente dalla collaborazione del paziente.
E infine un accenno allo xylitolo che, grazie al suo sapore dolce, è l’ideale per i bambini. Questa piccola molecola con cinque atomi di carbonio, non metabolizzabile dai batteri cariogeni, sarebbe in grado di ridurre il rischio di carie e di prevenire il passaggio di Streptococcus mutans da madre a figlio. Questa modalità di trasmissione è oramai indiscutibile, essendo stata dimostrata anche con sofisticate analisi genetiche come la Mlst (Multilocus Sequence Typing) che riconosce le uguaglianze nella sequenza delle basi degli acidi nucleici. Restano tuttavia da accertare il suo reale effetto anticarie e i relativi dosaggi; inoltre, devono essere accertati gli eventuali effetti indesiderati a lungo termine e, infine, sarebbe utile disporre di un mezzo di somministrazione alternativo alla gomma da masticare.

GdO 10;2010

Copyright © Riproduzione vietata-Tutti i diritti riservati

Articoli correlati

IntroduzioneL’ancoraggio palatale sta diventando una tecnica sempre più diffusa in ortodonzia. Tale procedura consente di avere ancoraggio pressoché totale per le...


Il morso aperto è considerato come una deviazione nella relazione verticale delle arcate dentali mascellare e mandibolare, caratterizzata da una mancanza di contatto tra segmenti...

di Davide Elsido


Quasi mai le leggi sono chiare, da sempre lo diciamo e la conferma arriva poi dalla necessità di spiegarle attraverso circolari o peggio ancora affidare alla magistratura, con le sentenze, la...


Come riforma della responsabilità medica fino a una settimana fa si parlava di "ddl Gelli", e in Senato prima ancora "ddl Bianco" dai nomi dei relatori. Ora la legge c'è, si chiama...


E' certamente l'ospite internazionale più atteso del prossimo IX Meeting Mediterraneo AIOP in programma il 7 - 8 Aprile a Riccione.Pascal Magne è uno dei punti di riferimento...


Lo studio valuta la suscettibilità dei pazienti affetti da asma cronica e broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) a sviluppare maggiormente carie dentale

di Lara Figini


La linea, brevettata, è studiata per rafforzare il sistema immunitario naturale, creando una barriera protettiva contro batteri, infezioni e virus


In uno studio sperimentale, pubblicato sul Journal of Dentistry, gli autori hanno esaminato l’effetto modulatorio della vernice arginina - fluoruro su un biofilm multispecie

di Lara Figini


Per la prof.ssa Nardi il punto focale è l’approccio clinico tailor-made: elemento fondamentale che deve portare l’operatore a scelte opportune protocollari incentrate non sulla patologia ma...

di Prof.ssa Gianna Maria Nardi


In una revisione sistematica con meta-analisi, pubblicata sul Journal of Dentistry, gli autori hanno cercato di affermare l’efficacia della somministrazione di antibiotici locali nel...

di Lara Figini


La revisione indaga se i nuovi strumenti diagnostici come la fluorescenza, la microradiografia e la microtomografia computerizzata possono guidare il clinico nella scelta del...

di Lara Figini


Lo studio esamina la correlazione tra carie non trattata nei bambini e rifiuto dei trattamenti al fluoro da parte dei genitori

di Lara Figini


Altri Articoli

SIOH ha evidenziato i problemi legati alla sfera odontostomatologica, che richiedono un’attenta e personalizzata assistenza odontoiatrica e le proposte per dare una risposta a...


Luciana Littizzetto ironizza sul turismo odontoiatrico e cita il dentista sardo in Moldavia che le risponde e porta dei dati: qui le tasse sono al 12% ed il materiale costa la metà


Protagonista di questa nuova puntata del podcast Dentechstry è il dott. Matteo Sartori che porta la sua esperienza sull'importanza della collaborazione tra professionisti attraverso strumenti...


Senna: un record a livello nazionale, merito di un lavoro di condivisione e di rispetto tra la componente medica e quella odontoiatrica.


Da FDI evidenze e considerazioni per una cura integrata della salute, partendo dalla cura di denti e gengive


I consigli di ADA da dare ai propri pazienti perché la festa del “dolcetto o scherzetto” non si trasformi in rischi per la salute dei denti dei figli


Aziende     29 Ottobre 2024

Veniamo noi da te

Zirkonzahn in tour per l’Italia: un’occasione imperdibile per conoscere dal vivo il flusso di lavoro digitale dell’azienda altoatesina


Colloquium Dental 2024. Ivan Sorrentino, General Manager Marathon Italia, introduce i nuovi sistemi digitali tra cui lo scanner intraorale MT1000 e la sua versione wireless. Nel video sotto,...


A pochi giorni dalla scadenza ANDI scrive al MEF associandosi ad altri sindacati alla richiesta di un rinvio della scadenza. Intanto invita gli iscritti a valutare la propria...


Al centro dei corsi proposti anche una sezione sull’uso dell’IA generativa per il settore odontoiatrico


DP Group Spa e Tiziano Testori insieme per la nuova frontiera dell'eccellenza odontoiatrica


A poco più di un anno dal termine del triennio formativo, utile ricordare che tra quelli da raccogliere, il 15%, devono derivare da formazione su temi di radioprotezione, ma non tutti i corsi sono...


Cronaca     25 Ottobre 2024

WHO global oral health meeting

A fine novembre in Tailandia. Obiettivo: costruire una copertura sanitaria universale per la salute orale entro il 2030


Colloquium Dental 2024. Nicola Bertolotto, CEO di DÜRR DENTAL  sottolinea l'importanza del Colloquium Dental per fare conoscere i propri prodotti, ricordando l'evoluzione di...


 
 
 
 

Il Podcast
dell'Innovazione
Odontoiatrica

TUTTI GLI EPISODI
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Iscriviti alla Newsletter

 
 

Corsi ECM

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

I più letti

 
 

Corsi, Convegni, Eventi

 
 
 
 
 
 

Guarda i nostri video

Guarda i nostri video

La lezione di storia dell’odontoiatria del prof. Guastamacchia

 
 
 
 
chiudi