Che i dentisti italiani non vogliano assumersi un nuovo onere che spetta all'amministrazione pubblica e comunicare i dati delle spese sostenute dai propri pazienti per il 730 precompilato era già chiaro dai commenti lasciati dai lettori di Odontoaitri33 agli articoli pubblicati, ora arriva la conferma che non sono neppure pronti dal punto di vista tecnologico.
Il 66,8% dei 23mila dentisti soci ANDI (circa il 50% dei 43mila esercenti) non utilizza un programma gestionale e di questi il 73,8% compila la ricevuta da consegnare al paziente ancora a mano. I dati sono stati diffusi mercoledì scorso dall'organo d'informazione online di ANDI e rilevati attraverso un questionario inviato dall'Associazione ai propri iscritti.
"Non sono stupito di quanto emerso", commenta il Presidente ANDI Gianfranco Prada.
"Come recentemente confermato dall'indagine congiunturale effettuata dal nostro Servizio Studi l'84,2% dei dentisti italiani esercita una professione in uno studio monoprofessionale e quindi è difficile pensare che si possano attrezzare dall'oggi al domani per fare un lavoro che spetta all'amministrazione pubblica.
Cosa avete chiesto nei vostri incontri con i referenti politici?
Di rivedere la norma che oggi è inapplicabile per i liberi professionisti, come risulta anche dai dati oggettivi sopra elencati. Ci sono poi tanti anche altri aspetti che non sono stati considerati come ad esempio le implicazioni che l'invio dei dati comporta dal punto di vista della privacy o della responsabilità del dentista, se ad esempio, per errore, inseriamo un CF sbagliato, la parcella verrà detratta nel 730 di un'altra persona e il paziente potrebbe chiederci i danni. Se sbagliamo a inviare il dato chi è responsabile?
E quale è stata la risposta?
La solita che riceviamo quanto chiediamo aiuti: faremo tesoro delle vostre proposte.
Però il 730 precompilato è uno strumento utile per il cittadino?
Non lo metto in dubbio anche se per ora interessa solo una parte degli italiani, i lavoratori dipendenti e i pensionati. Bastava che l'amministrazione finanziaria ricavasse i dati da ciò che già trasmettiamo.
In un suo editoriale non si è limitato a criticare la norma sul 730 precompilato, è ritornato ad accusare la politica di disinteressarsi dei liberi professionisti.
Senza andare troppo indietro basta guardare i recenti provvedimenti approvati che tentano di sostenere le imprese e l'economica. Incentivi ed aiuti che toccano praticamente tutti i settori produttivi del Paese salvo che i liberi professionisti. Vogliamo parlare delle agevolazioni date alle piccole imprese che vogliono innovare acquistando nuove tecnologie? Perché lo studio dentistico che vuole acquistare un nuovo sistema di diagnostica per immagini o strumenti Cad Cam per la protesi non può usufruire delle stesse agevolazioni date ad una impresa che decide di acquistare nuovi strumenti informatici? Anzi, invece di trattarci come le altre imprese ci penalizzano in quanto le nostre nuove attrezzature possiamo detrarle in 8 anni, quando dopo 2-3 anni sono diventate obsolete e necessitano di essere sostituite. Oltre ad incidere anche sui calcoli degli studi di settore. Norma sulle agevolazioni fiscali che crea anche una disparità di trattamento all'interno del nostro stesso settore: gli studi odontoiatrici organizzati in società di capitale possono usufruire delle agevolazioni, noi liberi professionisti che tanta fatica facciamo per dare un servizio di qualità ai nostri pazienti siamo invece penalizzati se innoviamo.
Quindi lotta dura?
Quindi continuiamo sulla nostra strada che è quella del confronto, del dialogo e della proposizione. Certo, in particolare sul 730 precompilato, non siamo più disposti ad accettare ulteriori adempimenti burocratici ancora meno questo che ricordo è assolutamente inutile e penalizzerebbe pesantemente i nostri studi e stiamo valutando con i nostri legali di impugnare il decreto.
Ma chiederete agli iscritti di non rispettare l'obbligo?
Ricordiamo che, per ora, l'obbligo è solo sulla carta e le stesse istituzioni non hanno indicato le modalità per adempiere e non è pensabile che a fine anno ci venga imposto di inserire i dati delle centinaia di fatture che abbiamo già emesso nel corso del 2015. Se nulla cambierà, non solo chiederemo ai nostri iscritti ed a tutti i dentisti italiani di disattendere la norma, ma sosterremo in ogni sede la protesta. E dal sondaggio che abbiamo promosso emerge chiaramente come il 91,6% degli iscritti sia disposto a seguire le indicazioni di ANDI ed il 79% è anche disposto a non attuare il nuovo obbligo rischiando anche eventuali sanzioni.
Una lotta che state portando avanti da soli o siete sostenuti anche dagli altri sindacati?
Come secondo sindacato per numero di iscritti in ambito sanitario, ogni iniziativa che ANDI propone non passa certo inosservata. Su molte questioni d'interesse sanitario e per le libere professioni ci interfacciamo con gli altri sindacati medici, con Confprofessioni e con la Federazione. Sulla questione 730 precompilato stiamo portando avanti una posizione comune con FIMMG e CAO.
Sull'argomento leggi anche:
4 Settembre 2015: Sistema Tessera Sanitaria e 730 precompilato. Queste le informazioni che dovranno comunicare i dentisti
9 Settembre 2015: 730 precompilato ed obbligo d'invio dei dati da parte dei dentisti. La professione dice no
14 Settembre 2015: 730 precompilato: incontro tra FNOMCeO e ministeri competenti. Possibili le semplificazioni ma probabile la conferma dell'obbligo
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