La crisi economica ed i lunghi tempi di attesa nelle strutture pubbliche stanno costringendo gli italiani a rinunciare alle cure, e non solo a quelle odontoiatriche. Molte le indagini che hanno indicato come gli italiani si privino non solo del dentista ma anche di esami diagnostici/strumentali o visite preventive o specialistiche.
I dati Istat indicano che il 12% degli italiani (nel Mezzogiorno il 15%) è costretto a rinunciare alle cure medico-odontoiatriche e che nell'85% dei casi la causa di tale rinuncia è ascrivibile a ragioni di carattere economico.
Da tempo i sindacati di categoria chiedono alla politica di aumentare gli sgravi fiscali per le spese sostenute dai cittadini per le cure, ora ferme al 19%. Un po' come capita per gli incentivi alle ristrutturazioni edilizie.
La politica ha da sempre risposto negativamente imputando la mancata copertura economica. In sostanza si spiega che gli incentivi porterebbero una riduzione certa delle entrate fiscali a fronte di un possibile, ma non certo, recupero fiscale.
Politica che nel valutare la proposta ha solo e sempre considerato l'aspetto economico e mai l'aspetto sociale: ovvero la tutela della salute del cittadino ed i costi derivati da una società che non si cura e di conseguenza si ammala.
Ma anche sull'aspetto economico le associazioni di categoria hanno sempre sostenuto che una maggiore diffusione dell'accesso alle cure comporterebbe un effettivo ampliamento della platea dei cittadini/contribuenti coinvolti (stimabile in circa un +15/20% su base annua), consentendo allo Stato un recupero dell'impegno finanziario per la maggiore detrazione.
Ma dati certi e aggiornati non sono stati pubblicati negli ultimi anni.
Ora l'Ordine di Roma, proponendosi come capofila di un progetto che coinvolge anche gli altri Ordini provinciali, ha promosso l'iniziativa per "la realizzazione di un'indagine economico-finanziaria e statistica finalizzata a valutare e quantificare gli effetti derivanti da interventi di detrazione per le spese sostenute dai cittadini per le cure odontoiatriche e medico-specialistiche".
"Il nostro progetto vuole dimostrare i vantaggi economici e sociali che una maggiore detrazione delle spese sostenute dai cittadini delle cure comporterebbe -spiega ad Odontoaitria33 il presidente CAO Roma Brunello Pollifrone- ma vuole anche essere lo strumento che ci consenta di avanzare una richiesta seria e circostanziata alla classe politica, come mai prima era stato fatto. Una richiesta che partirà dall'Istituzione ordinistica che ha come finalità principe quella della tutela della salute del cittadino".
Come sarà articolato lo studio?
Lo studio promosso dall'OMCeO di Roma sarà affidato ad un istituto statistico nazionale, partendo da una preliminare indagine di scenario relativa alle "dimensioni" del settore, condotta attraverso una ricognizione delle principali fonti istituzionali a disposizione (Istat, Ministero delle Finanze, Ministero della Salute, ecc.), e si propone - attraverso l'utilizzo di modelli di simulazione - di determinare il possibile impatto della politica di detrazione fiscale con particolare riferimento a:
Tali risultati saranno inoltre articolati considerando le seguenti variabili e/o ipotesi di lavoro:
· percentuali di detrazione applicate/applicabili;
· fasce di reddito alle quali applicare la maggiore detrazione;
· tipologia di interventi/aree medico-odontoiatriche soggette a detrazione.
"Quanto abbiamo deliberato -spiega il presidente OMCeO di Roma Giuseppe Lavra- è in linea con la nostra mission istituzionale di tutela della salute dei cittadini. In questa fase economica piuttosto restrittiva che costringe gli italiani ad allentare l'attenzione verso cura e prevenzione ci sembra indispensabile chiedere iniziative che possano invertire questa tendenza. Quella di prevedere agevolazioni fiscali per chi si cura ci sembra una strada percorribile e sostenibile".
E l'obiettivo del progetto dell'OMCeO di Roma è proprio quello di dimostrare la sostenibilità per i bilanci dello Stato.
"Siamo convinti -continua Lavra- non solo che prevedendo incentivi fiscali attenueremo il fenomeno preoccupante dell'abbandono delle cure ma otterremmo, anche con l'aumento delle prestazioni effettuate, quell'incremento di introito fiscale che servirà a compensare la mancanza di gettito causato dalle maggiori detrazioni. Attraverso la nostra indagine forniremo alla politica dati seri e documentati".
Nei giorni scorsi l'OMCeO di Roma ha informato dell'iniziativa tutti gli Ordini italiani chiedendo una loro partecipazione diretta. "Vorremo che questo progetto fosse il progetto di tutti gli Ordini italiani e siamo certi che questo avverrà. Già in questi giorni abbiamo ricevuto il sostengo di importati OMCeO", concludono i presidenti Lavra e Pollifrone (nella foto).
Norberto Maccagno
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