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25 Ottobre 2016

ANTLO indignata per le affermazioni del presidente CAO. Maculan: strumentali le argomentazioni contro il profilo, i problemi della professione e dell'abusivismo sono altri


Gentile redazione, vi chiedo spazio in merito al commento del presidente Giuseppe Renzo riportato da Odontoaitria33 durante l'Assemblea CAO, commento particolarmente duro nei confronti delle associazioni odontotecniche che nelle audizioni presso la Commissione Affari Sociali della Camera per il DDL Lorenzin hanno reiterato la richiesta dell'approvazione del profilo professionale nell'ambito delle professioni sanitarie - riporta affermazioni e posizioni infondate, pretestuose e strumentali sul profilo.

Il nesso tra profilo e abusivismo è infatti un evergreen per il Presidente CAO che fa finta di dimenticare, che nel 2001 - come risulta nei documenti ministeriali - ha dato il proprio assenso in rappresentanza della FNOMCeO ad un testo di profilo più pregno di contenuti, così come ha dato il proprio assenso a regolamentare l'attività odontotecnica fra le professioni sanitarie.

Il carattere "sanitario" dell'attività odontotecnica si deduce infatti dal contesto normativo e fattuale in cui attualmente è regolamentata ed esercitata. In più - ma anche qui il Presidente CAO fa finta di dimenticare - per ben due volte (2001 e 2007) il CSS si è pronunciato favorevolmente in tal senso.

Evidentemente il Presidente CAO considera il CSS un covo di abusivi e/o prezzolati alle indegne cause degli odontotecnici.

In quanto poi alla sbandierata battaglia contro l'abusivismo - senza rammentare certe risibili indagini - giova ricordare che da parte del Presidente CAO non è stata posta in essere in venti anni alcuna iniziativa concreta contro il prestanomismo che genera, copre e sfrutta l'abusivismo, nè ha mai prodotto dati reali sui procedimenti avviati dalle CAO Provinciali per contrastare tale fenomeno.

Non lo abbiamo nemmeno sentito tuonare contro lo scippo con destrezza perpetrato al Senato nell'aprile 2014 per cancellare le sanzioni contro i prestanome, fatto evidentemente sfuggito alla bulimica abitudine di emettere infuocati comunicati da parte del Presidente CAO.

Da certe cattedre quindi non accettiamo lezioni, anzi viste le posizioni espresse da parte ANTLO sul DDL Marinello in Commissione Giustizia alla Camera dei Deputati siamo legittimamente in grado di darne.

Sulle vere sanatorie, poi, consumate ogni giorno nel silenzio più assoluto e complice abbiamo le prove dalla difficoltà di fornire i dati delle CAO Provinciali sui procedimenti contro i prestanome.

L'ultima trovata ("sanatoria dell'abusivismo pregresso") risulta poi essere un "non senso" logico e normativo. Quando si disciplina una attività prevedendo possibili nuove competenze ed un nuovo più alto percorso formativo si deve per forza arrivare alla equipollenza/equivalenza dei titoli per consentire a quanti esercitano al momento della nuova disciplina di poter continuare a esercitare, come avvenuto in analoghi casi precedenti.

Ma di "non sensi" ed "illogicità" oltre che di strumentalità sono da sempre costellate le posizioni del presidente CAO sul profilo dell'odontotecnico.

La cosa che più indigna, però, non sono tanto le argomentazioni addotte, alcune davvero risibili, quanto l'uso strumentale che è stato fatto e si continua a fare del profilo dell'odontotecnico come "arma di distrazione di massa" verso altri problemi dell'odontoiatria, per conservare posizioni di effimero ed inconcludente potere e/o per le lotte interne al mondo odontoiatrico.

Non ci stupiamo quindi se alle votazioni del rinnovo degli organi CAO vanno il 10-15% degli aventi diritto, con tutte le conseguenze in termini di effettiva legittimazione. D'altra parte lo stato in cui versa l'odontoiatria italiana è sotto gli occhi di tutti. Ma tant'è.

Massimo Maculan, Presidente Nazionale ANTLO

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