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23 Febbraio 2015

Il Governo ora punta a riformare l'Università. Renzi: basta con università di serie A o B. Ma vale anche per odontoiatria?


"Negare che vi siano diverse qualità nell'università è ridicolo. Ci sono università di serie A e B nei fatti e rifiutare la logica del merito e la valutazione dentro l'università e pensare che tutte possano essere uguali è antidemocratico, non solo antimeritocratico". Così il premier Matteo Renzi nel suo intervento al Politecnico di Torino il 18 febbraio scorso. Premier che, ieri, in occasione dell'evento organizzato per festeggiare il primo anno di governo è intervenuto nuovamente sui problemi della formazione annunciando la riforma dell'Università perché, ha detto, "la corsa per l'innovazione parte dalla buona università".

Se già oggi le imprese, nell'assumere giovani laureati scelgono quelli che provengono dalle Università giudicate di serie A, la stessa cosa vale anche per la laurea in odontoiatria, sapendo che questa consentirà ai laureati di esercitare la professione al di la della qualità della formazione ottenuta visto che il percorso professionale sarà molto probabilmente quello della libera professione?
"Sicuramente oggi poter entrare nel mondo del lavoro, subito dopo la laurea, essere preparati è determinate", ci dice il prof. Enrico Gherlone (nella foto) presidente del Collegio dei Docenti.

Ma l'Università italiana prepara adeguatamente i futuri neo dentisti? Esistono atenei di serie A e serie B anche per odontoiatria?

Classifiche che indichino la reale preparazione dei neo laureati in odontoiatria non esistono e quelle che cercano di dare un punteggio agli atenei italiani considerano il tasso di occupazione dei propri laureati ed altri parametri non utilizzabili in ambito odontoiatrico.

Nel dicembre scorso la CAO e Eures hanno presentato una ricerca sull'adeguatezza della formazione odontoiatrica italiana in cui si è cercato di stilare una classifica per ateneo sulla base dei voti dati dai docenti e dagli studenti.
Sui 34 Atenei sedi di corso di laurea in odontoiatria, i docenti intervistati ne segnalano in maniera ricorrente (>5%) soltanto 9 (6 al Nord, 1 al Centro e 2 al Sud), e gli studenti 13 (8 al Nord, 3 al Centro e 2 al Sud). Più in particolare per i docenti ai primi 4 posti si collocano Trieste, Torino, La Sapienza di Roma e la Statale di Milano, mentre tra gli studenti, oltre a Torino, Milano e Trieste, anche la Libera Università "San Raffaele" di Milano.
"A fronte di questo dato, e nonostante i docenti collochino il proprio corso di Laurea "in linea con gli standard nazionali" -evidenziano dall'Eures-  nel 50,5% dei casi, e "al di sopra" nel 45,1%, studenti e neolaureati denunciano numerose criticità nel sistema formativo italiano: tali segnalazioni riguardano in primo luogo l'inadeguatezza degli strumenti didattici (bocciati con un voto scolastico pari a 5,1), le insufficienti competenze nelle materie pratiche e specialistiche (voto: 5,4), nonché la conoscenza e pratica di tecniche innovative (5,2). Significative, al riguardo, le differenze territoriali, risultando complessivamente le valutazioni espresse dagli studenti del Nord superiori a quelle dei loro colleghi del Centro e del Sud".
Una disomogeneità della qualità della formazione sicuramente presente tra i vari corsi di laurea nonostante gli sforzi messi in campo dal Miur con le Consulte per equiparare i programmi didattici.
"Però la differenza la fanno le strutture", commenta il prof. Gherlone. "Ci vorrebbero più investimenti che spesso gli atenei non riescono ad ottenere", continua.
Ma quei dati, quei giudizi degli studenti sono condizionati da un ordinamento che è in profonda trasformazione, ricorda il neo presidente del Collegio dei Docenti. "Dall'anno accademico in corso, le nostre università hanno attivato il sesto anno tutto dedicato alla formazione pratica. Ogni studente completerà il proprio percorso formativo teorico, uno dei migliori nel panorama europeo, con quello sul paziente. Un sesto anno che completerà la preparazione pratica cominciata al quarto anno e che soddisferà la richiesta che arriva dagli stessi studenti".

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