Key-Stone: in fase di stagnazione i consumi del mercato dentale in Italia, che si mantengono a crescita zero solo grazie a un primo trimestre lievemente positivo
Al pari dell’economia del paese che sta vivendo una fase di debolezza ormai strutturale, indubbiamente peggiorata nell’ultimo anno, con una crescita tendenziale verso lo zero, anche il settore dentale continua a rallentare in quello che è il comparto centrale dell’economia di settore: i prodotti di consumo dei dentisti. Il settore dentale da diversi anni, infatti, risente ed è influenzato proprio dall’andamento stagnante dell’economia generale del Paese nonché dal clima di fiducia dei cittadini e delle imprese.
Proprio relativamente all’indice di fiducia, secondo l’Istat, il mese di giugno ha registrato un peggioramento della fiducia sia per i consumatori sia, e soprattutto, per le imprese (in particolare quelle di servizi). A livello di clima economico e di futuro sono state registrate le flessioni più negative. Uno scenario caratterizzato da debolezza e cali che si riflettono anche in altri settori come appunto quello dentale.
Secondo le ultime analisi Key-Stone, il comparto delle attrezzature presenta ancora andamenti lievemente positivi, superando di poco la soglia dello 0,5% rivelando un trend cumulato semestrale YTD (Year To Date) decisamente negativo per alcune tecnologie (particolarmente quelle da laboratorio) e sostenuto di fatto dalle tecnologie digitali, in particolare scanner intraorali e radiologia 3D.
I consumi presentano un andamento lievemente positivo dovuto essenzialmente alle performance dei consumabili per il laboratorio (trend +3,3% nel semestre, se si pensa però che il comparto aveva chiuso il 2018 con una crescita doppia, non c’è da stare tranquilli), ma ricordo ancora una volta che si tratta di una questione puramente tecnica, poiché si assiste a un costante spostamento del business delle leghe preziose a quello dei materiali Cad-Cam.
Ciò che veramente indica l’andamento e lo stato di salute del settore è il mercato dei consumabili per lo studio dentistico, caratterizzato da una decrescita di 0,6% nel secondo trimestre puntuale (rispetto al secondo trimestre 2018) e un trend negativo di -0,1% nell’intero semestre.Va ricordato che nell’analisi del settore, la divisione in consumi, attrezzature e implantologia, rappresenta un primo importante elemento di segmentazione del business. L’acquisto di prodotti di consumo e gli investimenti in attrezzature presentano dinamiche differenti. Il consumo è strettamente correlato al numero di prestazioni (quindi anche di pazienti) e alle loro tipologia e qualità. Se aumentano, ad esempio, i pazienti con problemi parodontali, i dentisti acquisteranno più prodotti necessari a curare queste patologie; se la richiesta di protesi o di trattamenti ortodontici cresce, i prodotti correlati verranno maggiormente richiesti, e così via per tutte le differenti terapie praticate nello studio dentistico. Se invece aumentano gli acquisti di attrezzature, significa che il livello di fiducia dei dentisti cresce rispetto al futuro, e che l’industria offre innovazioni per cui vale la pena investire.
È vero però che all’aumentare del numero di pazienti aumenta anche la fiducia, ed è per questo che è molto importante analizzare i consumi dei dentisti, che influenzano di conseguenza anche quelli dei protesici.I forti investimenti in tecnologie incidono senza dubbio sul mercato dentale professionale, ma è l’analisi delle tendenze del mercato di prodotti consumabili ad essere fondamentale per capire se il comparto sia sano e strutturalmente in fase di sviluppo. Il consumo rappresenta di fatto il motore di tutto il settore.
A questo proposito, usciamo dall’analisi di breve periodo basata sull’andamento del solo trimestre o semestre, per osservare il mercato su base annuale, in quanto presenta dati tendenziali di gran lunga più solidi e affidabili. Il grafico ci mostra il trend trimestrale ma su base annua, e possiamo osservare come dopo la vera grande crisi del periodo 2012-2013, il settore dei consumabili si era ripreso sia pur con tassi di crescita abbastanza contenuti.Ora, se si osserva l’andamento tendenziale a partire dal Q2 del 2018, possiamo chiaramente notare una discesa che rischia di essere strutturale, in particolare se anche il terzo trimestre dovesse presentare un andamento negativo ci troveremmo di fatto di fronte a una nuova fase recessiva.
È pur vero che le cause di questo calo dei consumi potrebbero in parte essere dovute a una maggiore pressione e riduzione dei prezzi, ma l’analisi dei volumi di alcuni prodotti di base dimostra una stagnazione con una previsione negativa.Nonostante il dentale (così come gli altri comparti in ambito salute, estetica e cura della persona) possa contare su tassi di crescita molto più favorevoli di quelli dell’economia generale dei paesi, la situazione italiana di stagnazione generale, e di ridotta fiducia nel futuro, sta ormai influenzando negativamente anche il mondo odontoiatrico.
Si prevede quindi un autunno “caldo”, vedremo come se la caverà il Paese tra pressanti esortazioni di riduzione del debito, proclami pubblici di abbassamento delle tasse e una manovra economica che potrebbe avere un nuovo devastante impatto anche nel “piccolo mondo” delle cure odontoiatriche.
Di una cosa siamo certi perché ne abbiamo avuto la prova nel passato: se aumenta l’incertezza delle famiglie, le cure dal dentista vengono rimandate.
A cura di: Roberto Rosso, presidente Key-Stone
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