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02 Settembre 2016

Terremoto, tra le cose "perse" ci sono anche le dentiere. Gli odontoiatri in prima linea per gli aiuti alla popolazione

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Come era accaduto per il sisma che aveva colpito L'Aquila e quello che ha devastato zone dell'Emilia, Fondazione ANDI torna in prima linea per aiutare cittadini e colleghi. Come in quelle occasioni il ruolo è quello di attivare misure concrete per popolazione e colleghi colpiti ma anche di cercare di coordinare le iniziative odontoiatriche. Il presidente Giovanni Evangelista Mancini (nella foto) anticipa come avverrà.

Fin dalle prime ore della notizia del sisma la Fondazione ANDI ha attivato una raccolta fondi, a cosa serviranno i soldi raccolti?

Non è ancora definitivo il censimento degli sfollati e dei danni strutturali ma almeno di una cosa siamo certi: il numero delle persone che hanno perso tutto o in parte è significatamene inferiore a quello del sisma del 2009. Allora gli sfollati furono 65mila, le ultime cifre della protezione civile parlano di circa 3.000 persone senza più una casa. I fondi raccolti saranno impiegati per i colleghi i cui studi hanno subito danni e per iniziative a favore del territorio, accogliendo le indicazioni di chi è già sul posto. Al momento non siamo in grado di definire un progetto preciso cui destinare le donazioni perché sarà oggetto di valutazione nelle prossime settimane, ora sono ancora in corso le demolizioni, la messa in sicurezza di alcuni edifici e infrastrutture e la ricerca degli ultimi dispersi.

Nel sisma delle scorse settimane sono stati coinvolti dei dentisti?

Secondo una prima rilevazione, soggetta assolutamente a modifiche, stiamo parlando di 5 o 6 studi incluso quello di un nostro collega e socio ANDI di Amatrice.

Quali sono le esigenze odontoiatriche che avete raccolto in questi giorni di dialogo con la Protezione civile?

Al momento non abbiamo richieste particolari per generi quali spazzolini e dentifrici. Più che altro, emerge una esigenza di tipo protesico per gli anziani che numerosi hanno perso le protesi rimovibili all'interno delle proprie abitazioni crollate.

Quali iniziative intendete attivare per aiutare la popolazione?

Ci stiamo attivando per inviare un'unità mobile attrezzata per le emergenze odontoiatriche in affiancamento, se fosse ritenuto necessario, a una struttura fissa, da localizzare in una posizione strategica rispetto ai punti di raccolta dei cittadini sfollati. Tantissimi soci e colleghi hanno già dato la loro disponibilità anche se desideriamo sottolineare che ogni attività di assistenza sanitaria deve preventivamente essere approvata e concordata con le autorità socio-sanitarie che sono già all'opera per la riorganizzazione dei servizi. Per essere quanto più efficaci possibile e non disperdere risorse, il nostro approccio è quello di tenere monitorata la situazione attraverso le informazioni e le indicazioni che ci giungono dalla Protezione Civile e dai soci sul territorio . Appena delineate le reali necessità e fatta giungere l'unità mobile saranno organizzati i turni di assistenza.

Sull'argomento leggi anche:

29 Agosto 2016: Terremoto, la solidarietà del settore. Queste le sottoscrizioni (dedicate) aperte, le iniziative attivate e gli aiuti per dentisti e medici coinvolti

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