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22 Marzo 2021

Pandemia: “dove stiamo andando”?

Riflessioni della prof.ssa Maria Grazia Piancino: abbiamo il dovere di osservare e capire gli errori commessi per non aver rispettato le regole della Medicina


Scrivo queste poche righe nella speranza che servano a considerare la pandemia da un punto di vista logico e coerente. E’ strano che l’Italia, in assoluto accordo con l’Europa, abbia attuato e continui a sostenere scelte contrarie alle regole di base della Medicina e in direzione opposta rispetto ai Paesi che hanno controllato il virus meglio di noi.   

L’impressione è che ci si giustifichi con un “mal comune mezzo gaudio” tutto europeo, ma dopo i centomila morti (sigh!) e migliaia di aziende perse, abbiamo il dovere di osservare, di capire gli errori commessi per non aver rispettato le regole della Medicina. E, ovviamente, cambiare rotta.  Ecco alcuni caposaldi che, come il faro nella nebbia, possono aiutarci a ritrovare la strada giusta: 


Primo caposaldo, la diagnosi. Per questo bisogna fare i tamponi, ma   per scelta politica, nessuno se ne occupa né preoccupa. Quindi non facciamo la diagnosi. E adesso, in preda alle annunciatissime varianti, scopriamo anche di essere fra gli ultimi Paesi per sequenziamento diagnostico del virus…


Secondo caposaldo: l’isolamento. In caso di malattia infettiva bisogna isolare il paziente ovvero la famosa quarantena dei tempi di Marco Polo. Oggi li chiamiamo isolamenti. Ma non li facciamo sia perché non facciamo la diagnosi, sia perché bisogna organizzare in modo serio e omogeneo tutto il territorio. E invece si è scelta l’app “Immuni”, tipico fumo negli occhi…politico-informatico e nessuno sa che fine abbia fatto. Con i soldi spesi in generale dovremmo avere tamponi ad ogni isolato e isolamenti negli alberghi di lusso.


Terzo caposaldo: cura dei malati. Si sceglie di non curarli sul territorio e si potenziano le terapie intensive. Si è capito da tempo che bisogna controllare il virus nelle primissime fasi. Dopo è tardi e i pazienti entrano in ospedale da soli e troppo spesso non escono più. La cura dei malati sul territorio nelle prime fasi infettive è un preciso dovere della politica e il cambio di rotta su questo punto è fondamentale, urgente e direttamente correlato alla disponibilità dei tamponi e all’organizzazione delle tracciature e degli isolamenti che avrebbe dovuto essere la prima strategia da mettere in atto. Non possiamo perdere altro tempo.


Quarto caposaldo:  la prevenzione. Da sempre le vaccinazioni sono un atto preventivo, non terapeutico, e non si fanno a chi ha già sviluppato gli anticorpi. Invece si sceglie di vaccinare proprio tutti, quindi non si dosano gli anticorpi e si scopre che chi già li ha reagisce male, a volte molto male… 


Quinto caposaldo: i virus mutano, è noto. Vorremmo vaccinare a doppia dose milioni e milioni di italiani, ma ovviamente non riusciamo ad avere i vaccini necessari e si parla già di una terza dose… Altri milioni di vaccini per controllare le varianti. E non basta, perchè non sappiamo nemmeno per quanto tempo l’immunizzazione sarà protettiva. Quindi è possibile che fra 6/8 mesi si debbano ricominciare le vaccinazioni ai già vaccinati…Non è così che si controlla un virus e ce lo insegnano Paesi che rispettando le regole della Medicina, lo hanno fatto molto meglio di noi. Come Taiwan, 23 milioni di abitanti, 1/2 infezioni al giorno e 9 morti totali, unico Paese al mondo che non ha mai interrotto il tirocinio degli studenti di odontoiatria su paziente, il Giappone, 126,5 milioni di abitanti e 8.190 morti per Covid, la Corea del Sud, 51,64 milioni di abitanti e 1.632 morti, l’Australia 24,9 milioni di abitanti e 909 morti, la Nuova Zelanda 4,8 milioni di abitanti e 26 morti.  Altamente significativo l’atteggiamento della Cina, dalla quale è arrivata la stragrande maggioranza delle pandemie della storia e sulle cui responsabilità e scorrettezze stendiamo un pietoso velo. Produce il vaccino per venderlo, mentre loro continuano a fare tamponi, tracciature, isolamenti e, in ultimo, i lockdown. Noi, invece, comperiamo vaccini in enormi quantità e usiamo il lockdown in primis e in unico!  


Sesto caposaldo: gli esseri umani di qualsiasi razza e provenienza sono un’unità psicofisica per i quali il movimento è vita, soprattutto in fase di crescita, ma anche nella vita adulta e durante l’invecchiamento. Siamo fatti così, i danni da lockdown sono devastanti e il messaggio che vorrei lanciare è che è una misura di emergenza, ultima delle ultime risorse, dopo essersi fatto tutto il possibile per curare i malati e controllare la diffusione del virus, nel rispetto della Medicina. A quel punto ci si accorgerà che il lockdown non è necessario; viceversa se si perseguono decisioni insane e insensate, se non si considerano gli errori commessi e non si cambia radicalmente e velocemente rotta, allora rimane l’unica strada, accettabile per un breve periodo di emergenza, ma del tutto inaccettabile dopo mesi e mesi. 


E’ essenziale mettere il paese in sicurezza anche per il futuro. Non possiamo non avere mascherine, tamponi, sequenziamenti, abbandonare i malati nelle loro case senza diagnosi né terapia, non essere in grado di fare tracciamenti e isolamenti chiudendo le scuole e condannando un’intera popolazione alla reclusione, alle malattie e alla povertà.  Le scelte devono essere attuate con serietà, competenza, onestà intellettuale e coraggio.


Maria Grazia Piancino:  MD, DDS, PhD Associate Professor Orthognathodontics Dental School - Department of Surgical SciencesUniversity of Turin - Italy  

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