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13 Novembre 2015

730 precompilato. FNOMCeO, in audizione alla Camera, chiede di posticipare l'obbligo. Renzo (CAO) impossibile attuare l'obbligo senza una condivisione con la professione


"Non possiamo entro 2 mesi trasmettere al Sistema Tessera Sanitaria i dati dei pagamenti percepiti dai nostri pazienti per le prestazioni eseguite". A sintetizzare ad Odontoiatria33 quanto la delegazione FNOMCeO, che mercoledì 11 Novembre è stata sentita dalla Commissione parlamentare di vigilanza sull'Anagrafe tributaria in merito alle norme che coinvolgono medici e dentisti in tema di 730 precompilato, è il presidente CAO Giuseppe Renzo (nella foto) che con il presidente FNOMCeO Roberta Chersevani e Guido Marinoni e Gianluigi Spata hanno partecipato all'audizione.

Come noto, l'adempimento nasce per la precompilazione delle spese sanitarie degli italiani sul modello 730, quelle da detrarre al 19% dall'aliquota Irpef. Dati che per le spese mediche ed odontoiatriche il Mdf vorrebbe che fossero inviati direttamente da medici e dentisti.

Alla Commissione la FNOMCeO chiede di far slittare al 2017, dati 2016, l'obbligo di allacciamento al Sistema Tessera Sanitaria e spedizione, oggi previsto per tutti i professionisti. Tutt'al più si possono far salvi i dati dei medici che si sono adeguati per tempo. La Federazione chiede poi di semplificare e limitare le informazioni da raccogliere e prevedere che, dai 16 ai 18 anni si eviti di affidare ai sanitari la trasmissione del dato a meno che il giovane non ne faccia espressa richiesta.

Oltre all'impossibilità pratica di "caricare" in due mesi tutti i dati del 2015, FNOMCeO ha evidenziato come i dati richiesti a medici e dentisti sono già inviati dagli stessi professionisti al MEF, che molte regioni richiedano modalità di invio differente e che ad oggi siano pochissimi i software presenti sul mercato che consentono l'invio automatico della fattura al momento del rilascio.

Poi ci sono i problemi tecnici, sempre evidenziati da FNOMCeO legati ai dati sensibili. Tutte le persone che ricevono prestazioni sanitarie andranno informate della sorte dei loro dati sensibili; i familiari a carico possono negare il consenso al trattamento; il "capofamiglia" non può visualizzare i dati dei suoi cari; non sempre il destinatario della prestazione in una famiglia è quello cui è intestato il documento detraibile; non sempre le percentuali di suddivisione della detrazione sono 100 per un membro e zero per l'altro o 50 e 50, ma i coniugi potrebbero concordare percentiali diverse; altri problemi pratici sorgono per le spese per disabili e quelle esenti dei familiari non a carico.

Non ultime le questioni legate alla disparità di trattamento. Tra i destinatari dell'onere non si citano nel decreto le strutture non convenzionate, e di questo "buco" si occupa il ricorso di ANDI al Tar Lazio. In Parlamento FNOMCeO ha sottolineato che la Finanziaria 2016, in bozza all'articolo 49 c5, esonera da ulteriori invii di informazioni al Ministero dell'Economia medici e farmacisti che hanno già spedito i loro dati al Sistema Tessera sanitaria: non si possono spedire due volte gli stessi dati alla Pa.

"L'audizione, che ha visto la delegazione della FNOMCeO confrontarsi con esponenti delle Commissioni di controllo, ha evidenziato gli aspetti decisivi di questa vicenda. Non vi è stata nessuna sinergia tra l'istituzione parlamentare (legislativo), strutture ministeriali (esecutivo) e rappresentanti degli uffici fiscali e finanziari", spiega ad Odontoiatria33 Giuseppe Renzo presidente nazionale CAO. Una mancata condivisione, dice Renzo, che ha stupito anche i componenti della Commissione. "Ma non siamo stati noi assenti o distratti. Non è a noi che va fatta domanda sul perché non ci sia stata condivisione".

"Con poca sorpresa, ma tantissima amarezza -continua Renzo- abbiamo dovuto registrare che i componenti delle commissioni di controllo non erano a conoscenza dell'esistenza di un tavolo di confronto e dei diversi e reiterati incontri durante i quali la FNOMCeO ha rappresentato le inefficienze, gli errori e le superficialità evidenti nel sistema e che, se non risolte, avrebbero impedito, a nostro parere, l'applicazione delle norme".

Cosa ci si può aspettare per il futuro?

"Durante l'audizione -continua il presidente Renzo- abbiamo ricevuto rassicurazioni sostanzialmente inutili e di circostanza del tipo: le vostre sono giuste eccezioni, faremo, modificheremo e renderemo fruibile il sistema nonché comprensibile e non lesivo dei diritti riconosciuti dei cittadini...Nessuna sanzione ai medici , anzi ricerca di sinergica azione con l'amministrazione finanziaria !".

"Nei fatti, nulla o quasi delle questioni ritenute condivisibili e importanti hanno trovato ad oggi correttivi. Nessun riscontro sulle richieste formalizzate e, ancora una volta , puntualmente riportate nel documento consegnato ai parlamentari. Le sanzioni di 100 euro per ogni errore, sino alla somma di 50 mila euro, previste della norma ad oggi sono ancora in vigore", commenta il presidente CAO.

Nei prossimi giorni, spiega Renzo, in agenda la stessa Commissione ascolterà la responsabile dell'Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi e richiederà l'urgente riconvocazione e ripresa del tavolo per definire e risolvere tutti gli aspetti tecnici e applicativi delle norme contestate. Infine si procederà con gli strumenti parlamentari alla modifica del sistema sanzionatorio che attualmente è incredibilmente sulle spalle dei medici.

"In attesa degli eventi -conclude il presidente CAO- inevitabilmente dovranno essere rinviati i termini temporali previsti, mentre la collaborazione, ancora una volta richiesta e assicurata dall'istituto Ordinistico, sarà garantita, però, di pari passo al procedere delle modifiche richieste. Il sistema della dichiarazione precompilata, se correttamente predisposta, è virtuoso, etico e fortemente condiviso da medici e odontoiatri in quanto volto a migliorare il servizio ai cittadini, contrastare l'evasione fiscale, limitare gli sprechi e combattere l'esercizio abusivo delle professioni mediche ed odontoiatriche ma tutto questo non potrà mai essere attuato senza il coinvolgimento e la condivisione di medici e dentisti che attualmente, invece, sembrano essere considerati come il soggetto debole da colpire per la sola colpa di essere professionisti".

Norberto Maccagno

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