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26 Gennaio 2015

Il low-cost ha toccato anche gli odontotecnici? Ecco come è cambiato il mercato odontotecnici secondo il presidente ANTLO Massimo Maculan


Oggi nel mercato odontoiatrico si osservano grandi trasformazioni. I pazienti hanno meno disponibilità economiche che a catena si ripercuotono su tutta la filiera dentale determinando riduzioni di fatturato ed ulteriore competitività tra le diverse figure professionali.
Così sono entrati nel mercato italiano gruppi stranieri e anche nostrani che propongono un'odontoiatria a basso costo.

Presidente Maculan, questo mercato protesico che ne deriva è affidato alla odontotecnica tradizionale, oppure c'è una flessione che mette in difficoltà i laboratori italiani?

Intanto sarebbe opportuno conoscere le cause del drastico calo degli accessi alle cure, fenomeno che solo in parte va imputato alla crisi economica ma che invece va ricercato nella non più sostenibilità dell'attuale modello di odontoiatria e nel fallimento delle politiche portate avanti dalle forme di rappresentanza odontoiatriche che hanno impedito ad esempio l'avvento della mutualizzazione così come la defiscalizzazione dei costi. Dopo tanti anni sul primo versante qualcosa si sta muovendo con ANDI che ha deciso di attuare quanto aveva deciso di fare quasi 13 anni fa, sperando che non voglia scaricare sull'odontotecnica alcuni costi. Nel frattempo però tanti gravi danni sono stati prodotti sia per i pazienti che per gli altri operatori della filiera.
L'avvento dei low cost, di gruppi stranieri e del turismo odontoiatrico è figlio legittimo e diretto di quanto sopra esposto. Sarebbe opportuno che sul piano dell'offerta protesica si procedesse ad una trasformazione delle stesse modalità di stare sul mercato così come si è trasformata l'offerta di prestazioni odontoiatriche, ma in odontotecnica ritardi culturali e l'accentuazione di un ingiustificato individualismo ne impediscono purtroppo l'avvento.

In Italia si fabbricano meno dispositivi protesici o, a parità sostanziale dei dispositivi prodotti, calano quelli realizzati dai laboratori tradizionali nazionali? Esiste già un mercato sovranazionale, i nuovi competitor agiscono sul territorio nazionale, con quali punti di forza rispetto ai laboratori odontotecnici tradizionali?

Lo scorso semestre nel Convegno del nostro Centro Studi abbiamo analizzato i trend degli ultimi anni   degli accessi alle cure,  delle prestazioni odontoiatriche, della produzione di dispositivi su misura ma anche dell'industria del settore. Per quanto più direttamente ci riguarda stiamo assistendo ad un rapporto nati/mortalità dei laboratori in costante trend negativo cui non ha fatto riscontro, al netto dei tassi inflattivi, un proporzionale e sostanziale incremento di fatturato nè di reddito dell'impresa odontotecnica. D'altronde non abbiamo rilevato un significativo incremento strutturale dei laboratori ma anzi un ampliamento della forbice tra laboratori strutturati e quelli non, a discapito di quest'ultimi che sono oggetto, purtroppo, della fuoriuscita dal mercato. D'altra parte, da anni il mercato protesico è in calo non solo per la crisi economica e per le politiche fallimentare portate avanti in odontoiatria (che sicuramente danneggiano quanti più hanno bisogno di interventi protesici come gli anziani e le fasce di basso reddito), ma per gli effetti benefici della prevenzione e degli interventi di conservativa. Non abbiamo notizie ad oggi di presenze rilevanti sul mercato domestico di competitor stranieri, d'altra parte il mercato protesico in Italia non è un mercato appetibile e se qualche presenza straniera esiste al momento non è statisticamente rilevante.

L'introduzione delle tecnologie digitali è stato il principale motore dell'attuale rivoluzione. Lo è stato a tal punto che si stanno mettendo in gioco gli spazi professionali ed economici delle figure tradizionali del sistema dentale. La figura dell'odontotecnico rischia di non essere più la figura centrale della fabbricazione protesica?Come può il laboratorio, far fronte a quella riduzione di lavoro che in tempi addietro era di sua esclusiva competenza?

La difesa dello spazio professionale è il primo obiettivo politico-sindacale ANTLO, più dello stesso profilo professionale ma anche dell'incremento degli accessi alle cure. Non perseguiamo politiche di strenua ma anche inutile difesa corporativa, ma politiche attive di governo dei cambiamenti. Il CAD CAM è stato solo l'antipasto, ben presto ci verrà offerto il piatto delle "stampanti 3D" e per finire, in un futuro non lontanissimo, la genetica applicata all'odontoiatria. ANTLO una strada l'ha individuata ed intende perseguirla con tenacia ed assoluta discrezione. Ma come Ludd ha fallito nella prima rivoluzione industriale a sabotare le macchine, non si può pensare che interventi prettamente normativi - sempre che ne esistano le condizioni - possano frenare le innovazioni tecnologiche. C'è bisogno di un complesso di interventi su vari campi, compresa la disponibilità degli odontotecnici di rimettere in discussione antiche stratificazioni culturali. L'innovazione tecnologica è un problema che oggi riguarda essenzialmente l'odontotecnica, ma con la genetica applicata verrà rimessa in discussione l'intera odontoiatria con conseguenze assolutamente epocali sugli stessi odontoiatri. Sarebbe il caso almeno di parlarne, ma non si riesce nemmeno a dialogare tra tutti i soggetti della filiera nè tanto meno a trovare a sedi di confronto.

Per riposizionarsi in una dimensione futura del mercato professionale ed imprenditoriale, le figure storiche della filiera, industrie e fornitori, studi odontoiatrici e laboratori odontotecnici stanno elaborando assieme strategie imprenditoriali sinergiche?
Sarà possibile recuperare fette di mercato stringendo più solide collaborazioni con studi odontoiatrici e aziende del dentale? Le aggregazioni di laboratori avranno maggiori capacità di competere nelle dinamiche del mercato futuro?

In passato come noto, si è provato a far convergere in iniziative comuni gli indubbi interessi specifici dei vari soggetti della filiera. Oggi prevale da un lato il non interesse dell'odontoiatria a perseguire una comune politica di settore e dall'altro una certa miopia politico-strategica, sempre odontoiatrica,  secondo la quale si perseguono meglio gli interessi di categoria senza i lacci e laccioli degli interessi generali. Evidentemente la lezione della mutualizzazione dei costi a nulla è servita e come purtroppo spesso accade gli interessi individuali di qualche esponente fa premio sull'interesse collettivo di settore.

Massimo Maculan sarà uno dei protagonisti dell'evento dal titolo "Il presente e il futuro dell'odontoiatria italiana: guardiamo oltre la crisi", in programma a Bologna il 31 Gennaio


A cura di: Lino Mezzetti, Dental Educator

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