 
				Un caso giudiziario ricorda i rischi e come la medicina estetica richieda competenze, trasparenza e rispetto delle linee guida scientifiche e la conoscenza dei materiali
Una vicenda giudiziaria che fa riflettere sull’importanza dell’etica e della responsabilità nella medicina estetica si è conclusa nei giorni scorsi con una sentenza della Corte d’Appello di Firenze, a darne notizia il Corriere Fiorentino.
Secondo quanto riporta il quotidiano, i giudici hanno confermato la condanna di un medico estetico, già sancita in primo grado dal Tribunale di Lucca, per gravi lesioni causate a una paziente a seguito di trattamenti estetici al volto. Il professionista dovrà risarcire la donna con circa 85 mila euro, tra danni e spese legali.
Il caso
Tra il 2014 e il 2015, una donna lucchese di 36 anni si era sottoposta a tre interventi estetici per il rimodellamento degli zigomi e di altre parti del viso. Il medico l’avrebbe rassicurata sull’assoluta sicurezza delle procedure. Tuttavia, nel 2019, la paziente ha sviluppato una grave infezione all’area zigomatica destra, che ha richiesto otto mesi di cure. Il suo volto, secondo quanto riportato nel processo, risultava, si legge sul quotidiano: “mostruosamente deformato”.
Nel 2020, una seconda infezione l’ha costretta a un’assenza dal lavoro di 440 giorni. Solo dopo un lungo calvario, la donna ha deciso di agire legalmente contro il medico, supportata da una perizia medico-legale che ha evidenziato gravi negligenze.Il trattamento, racconta il Corriere Fiorentino, prevedeva l’uso di un filler permanente noto per i suoi rischi elevati. Si tratta di un gel che, viene spiegato sul quotidiano, nel tempo, si comporta come una protesi, ma che può causare infezioni anche a distanza di anni. In molti Paesi il suo utilizzo è vietato, e la comunità scientifica italiana ne sconsiglia l’impiego da anni.La perizia ha accertato che il medico non aveva né informato la paziente dei rischi, né prescritto le necessarie terapie antibiotiche prima e dopo l’intervento, come invece previsto dai protocolli di sicurezza
La sentenza
La Corte d’Appello di Firenze, con sentenza firmata dai giudici Mori, Paternostro e Caporali, ha confermato la responsabilità esclusiva del medico. Il ricorso presentato dal professionista è stato rigettato. La sentenza sottolinea come le complicanze legate ai filler permanenti siano note e ricorrenti, e che il nesso causale tra le infezioni e le iniezioni effettuate sia stato pienamente dimostrato.
A questo link l’articolo sul Corriere Fiorentino
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