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21 Settembre 2023

Mantenimento della salute orale nei pazienti con l'Alzheimer e in quelli fragili

Per la prof.ssa Nardi fondamentale è il ruolo dell’igienista dentale a supporto di questi pazienti e dei familiari, come fondamentale è l’uso delle nuove tecnologie

di Prof.ssa Gianna Maria Nardi


Studiare le basi biologiche dell’invecchiamento e i percorsi terapeutici opportuni di prevenzione che contrastino le infiammazioni croniche di tutte le patologie età correlate come il diabete, le patologie cardiovascolari, le forme tumorali e le demenze, è un percorso obbligato per gli operatori sanitari.  

Al XVI Congresso dell’Accademia di Odontostomatologia e Prevenzione Odontostomatologica “Il Chirone” dal tema “Medicina di genere e nuovi approcci clinici personalizzati nella moderna odontoiatria “ (evento anche qiest’anno si è confermato un grande successo) è stato ben sottolineato da autorevoli relatori: la popolazione a livello mondiale è sempre più anziana, con la presenza di 4 milioni di centenari di cui 83% sono donne.  

Questi dati suggeriscono una nuova interpretazione di concepire il concetto di salute che deve essere orientato a stimolare nella persona assistita, la capacità di adattamento e di autogestirsi di fronte alle sfide sociali, emotive e psichiche. (Sul tema si veda questo approfondimento della prof. Nardi)

Oggi, in occasione della Giornata Mondiale, l’attenzione è dedicata all’Alzheimer. E’ una patologia che deve essere attenzionata anche dagli operatori sanitari odontoiatrici poiché alcuni studi hanno evidenziato un link tra le infiammazioni del cavo orale e alcune specificità batteriche tipiche della malattia parodontale, le spirochete, intercettate nel cervello di pazienti affetti da questa patologia celebrale.   

La presenza di patologia parodontale spesso provoca delle lesioni sotto gengiva non visibili ed i batteri passano in circolo attraverso il sangue, inficiando la salute sistemica. I ricercatori hanno ipotizzato che la malattia parodontale possa essere una probabile concausa di patologie cerebrali degenerative. Gli studi sul funzionamento cerebrale di uomini e donne sono ancora controversi, per questo il focus deve essere direzionato sulla persona assistita considerandola come individuo bio-psico-sociale,in attesa di ulteriori evidenze scientifiche.   L’ambiente, la cultura, l’interazione sociale, la personalità (si veda questo Lavoro scientifico) sono elementi che plasmano le nostre neuro strutture e guidano i nostri comportamenti. L’aggiornamento dei protocolli clinici in base all’evoluzione delle evidenze scientifiche, delle linee guida e delle tecnologie deve permettere una oggettiva auto valutazione dei limiti della propria competenza e della conoscenza.  

La malattia è un concetto dinamico ad effetti multidimensionali di una condizione acuta o cronica. La cronicizzazione purtroppo ha una presenza costante del sintomo con effetti stabilizzati che pur se possono avere miglioramenti non hanno risoluzione della patologia.    L’Alzheimer è una patologia difficile da gestire poiché è caratterizzata da sintomi come la perdita di memoria e di altre abilità intellettuali tali che il paziente necessita di continua assistenza per le attività quotidiane più semplici.  

Protocolli efficaci per salvaguardare la salute del cavo orale devono prevedere il supporto dei caregiver, sia a livello famigliare che a livello professionale. L’igienista dentale dovrà scegliere quei protocolli operativi domiciliari e quelle tecnologie che possano essere opportuni per il management di questi pazienti special needs e/o per agevolare l’assistenza dei caregiver.  

Oltre alla perdita di memoria, che crea difficoltà nell’operatività quotidiana, a volte in questi pazienti aumenta la difficoltà nella coordinazione dei movimenti più semplici, rendendo difficoltose le più semplici manovre di igiene orale domiciliare.  

In questo ci può aiutare la tecnologia dei gestionali con dei richiami e/o messaggi personalizzati. Per le difficoltà oggettive ad ottenere un efficace controllo di placca, sarà opportuno integrare all’uso dello spazzolino, elettrico, sonico, o idrosonico, l’uso di un collutorio superidratante e delicato per permetterne un uso quotidiano ed alleviare  la percezione di dolorabilità.  

Nel caso di difficoltà ad espettorare, potrà essere passata sulle superfici una garzina imbibita di colluttorio dal caregiver. In presenza di protesi mobili, per i caregiver l’utilizzo di soluzioni spray all'olio di oliva ozonizzato, cetilpiridinio cloruro, bicarbonato di sodio, spruzzata in maniera agevole a distanza di 5 cm dalla protesi, permettono di tenere sotto controllo l’eventuale alitosi.

L’approccio motivazionale è difficile, quindi sarà opportuno indicare ai caregiver di condividere il momento dello spazzolamento in modo che il paziente possa ripetere l’esecuzione. Interessante quanto la ricerca sulle nuove tecnologie ha messo a disposizione in tema di spazzolini, per esempio quello idrosonico di una nota marca, con 7 livelli di spazzolamento, testine curvate in modo ergonomico in modo da agevolare il caregiver di arrivare nelle zone dei retro molari e, il display a LED con il timer di 2 minuti.  

Tra le tecnologie opportune potrebbe tornale utile per i caregiver, nei casi di situazioni parodontali complesse, l’utilizzo della terapia fotodinamica domiciliare attraverso i nuovi dispositivi.  

E sempre in tema di tecnologie, il consulto di igiene orale in remoto è una grande risorsa.  

Le persone assistite affette da Alzheimer devono contare su professionisti capaci di gestire le fragilità cliniche e le difficoltà extra cliniche ed agevolare la gestione domiciliare affidata ai caregiver.

Noi tutti operatori sanitari, abbiamo l’obbligo etico di approfondire le conoscenze sull’argomento per permettere la gestione efficace della salute orale e sistemica.  


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